Il quartiere, all’epoca era in una posizione semiperiferica e questo permise la realizzazione di un complesso vasto e accogliente, dove si sarebbero formati centinaia di salesiani e di giovani – da Don Edmundo Vecchi, VIII Successore di Don Bosco, a cardinali come Joseph Zen e Tarcisio Bertone, da Rettori di Università a Superiori delle Ispettorie salesiane, fino a tanti missionari e semplici Figli di Don Bosco dedicatisi nel servizio ai giovani in ogni angolo del mondo.

“La Crocetta” assunse una importanza tale per i Superiori Maggiori – sia con la loro stessa frequente presenza, sia conducendovi in visita numerosissimi vescovi, cardinali italiani e stranieri e personalità del laicato cattolico – da essere considerata la seconda opera salesiana dopo Valdocco.

“Don Bosco aveva in mente un centro di formazione per i futuri salesiani, e penso che oggi sarebbe contento di sapere che questo centro è tuttora vivace. A 100 anni noi diciamo che potrebbe sembrare ‘una vecchietta’, ma qui invece c’è sempre la giovinezza” ha affermato a motivo del centenario l’attuale Direttore dell’opera, don Marek Chrzan.

Una giovinezza che, anzi, nel tempo è cresciuta: perché a quella dei salesiani in formazione che vi si recano per prepararsi al ministero, studiando le materie teologiche e vivendo al tempo stesso a contatto con la società e con il mondo, si è aggiunta quella dei ragazzi che vivono e animano l’oratorio e anche quella degli ospiti del collegio universitario.

La casa, inoltre, si connota per essere internazionale sin da quando è nata: in anni passati – quando il numero di studenti salesiani era maggiore – accoglieva allievi addirittura da 40 Paesi diversi, e resta anche oggi un crocevia di culture e tradizioni.

Il risultato oggi è un centro che vede giovani di ogni provenienza e portatori delle più diverse esperienze, ma tutti uniti in un’impronta multiculturale tenuta insieme dal carisma di Don Bosco.

La storia della Crocetta, inoltre, è legata anche ad un’importante figura di santità della Famiglia Salesiana, quella di don Titus Zeman, non a caso ricordato come “martire delle vocazioni”. Don Zeman, infatti, organizzava delle spedizioni verso Torino per consentire ai giovani salesiani del suo Paese di poter completare proprio lì gli studi teologici. “Sotto il regime comunista lui accompagnava clandestinamente i confratelli perché voleva che studiassero nella culla del carisma salesiano. Due spedizioni andarono bene, la terza invece finì male, e lui diede la vita per questi confratelli” racconta don Peter Stellmach, salesiano slovacco, già exallievo della Crocetta e oggi Vicario di quella comunità salesiana. “Studiare qui secondo me significa anche ricordare il martirio e il sangue di don Titus Zeman”.

In occasione del centenario esatto dell’erezione canonica, lo scorso 8 settembre, la comunità salesiana, gli animatori dell’oratorio, i ragazzi e le loro famiglie hanno festeggiano la ricorrenza con la solenne celebrazione della Messa. La giornata è servita anche a segnare la conclusione ufficiale dell’“Estate Ragazzi 2023”, una manifestazione che ha visto la presenza di centinaia di ragazzi e giovani, non solo del quartiere, attratti da una proposta educativa che anche dopo 100 anni è ancora sempre vincente.

E non è tutto: perché il calendario delle celebrazioni, iniziate a gennaio scorso in occasione della festa di Don Bosco, prevedono ancora altri due appuntamenti: il 28 ottobre, una giornata di studio proposta dalla Facoltà Teologica di Crocetta sul tema: “‘Insieme’: per un annuncio missionario”; e l’8 dicembre, festa dell’Immacolata e data di nascita dell’oratorio salesiano, la giornata conclusiva insieme al Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Tweet