RMG – Il denaro ed i missionari
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11 Agosto 2023

(ANS – Roma) – Il messaggio di Don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, in questo mese di agosto aiuta a riflettere sul rapporto dei missionari con il denaro.

Il denaro è un elemento essenziale della vita quotidiana. E come ogni impresa umana, anche le attività missionarie hanno bisogno di risorse finanziarie. Il denaro è prezioso e come tale è una risorsa significativa per l’annuncio del Vangelo a coloro che non conoscono Cristo, anche nei centri urbani e nei Paesi di antica tradizione cristiana. Il denaro è come la ruota di un veicolo. Senza denaro, l’opera di evangelizzazione non può andare avanti e svilupparsi. Il denaro è necessario per costruire strutture e gestire programmi. Per raggiungere le periferie e aprire nuove frontiere, i missionari hanno bisogno di risorse per il loro sostentamento e per nuove iniziative.

L’importanza del denaro nell’attività missionaria della Chiesa e della nostra Congregazione ha dato la possibilità a persone veramente benedette da Dio di condividere le loro benedizioni. Sapendo di non poter andare di persona alle missioni, esse sostengono volentieri le nostre attività missionarie. I benefattori aiutano perché credono nel nostro lavoro missionario. Ma i benefattori e le agenzie donatrici possono avere preferenze e idee su come utilizzare il loro denaro. Spesso, per assicurare un sostegno finanziario continuo, l’opinione e le idee dei benefattori o delle agenzie donatrici vengono inserite in un progetto locale.

Al contrario, il denaro rappresenta anche una potenziale minaccia per le nostre stesse attività missionarie. Quando il missionario favorisce la dipendenza paternalistica, la gente del posto attende passivamente di ricevere aiuti piuttosto che contribuire attivamente a soddisfare i propri bisogni. Allo stesso modo, quando i missionari sono tenuti in alta considerazione perché percepiti come fonte di vantaggi materiali, si crea un abisso sociale tra loro e coloro ai quali stanno portando il Vangelo. A volte i benefattori o i donatori insistono su progetti che interessano loro più che sulle reali necessità dell’evangelizzazione e del contesto missionario locale. Quando ciò accade, il denaro o i progetti generano difficoltà che potenzialmente possono ostacolare anziché migliorare il lavoro di evangelizzazione.

I missionari che provengono da contesti economicamente più sviluppati possono sentirsi privati delle semplici comodità della vita che sono ottenibili nel luogo da cui provengono. Dall’altro lato, può accadere che dal punto di vista dei locali, i missionari siano percepiti come benestanti perché possono cercare fondi per i loro progetti, possedere veicoli e godere di comodità che i locali non possono nemmeno sognare. Questo porta a un’immagine distorta del missionario e l’annuncio del Vangelo diventa difficile. Pertanto, è chiaro che una delle sfide più significative nelle attività missionarie è il modo di gestire il denaro, perché le questioni legate al denaro possono favorire o ostacolare l’annuncio stesso della persona di Gesù Cristo.

La strada da percorrere è quella di promuovere la gestione corresponsabile (stewardship) tra tutti i soggetti interessati: benefattori, donatori, missionari e popolazione locale. La gestione implica il mantenimento di standard accettati di responsabilità e trasparenza, la conservazione di documenti cartacei in modo che i revisori e i contabili possano verificare l’uso del denaro, il rispetto delle norme finanziarie governative e l’integrità etica e morale. In effetti, collegare le attività missionarie alla stewardship del denaro riflette il valore stesso del denaro.

Don Bosco stesso ricevette molto denaro dai benefattori. Tuttavia, la sua vita fu segnata dall’austerità, dal duro lavoro e dal servizio generoso agli altri. Insisteva sul senso della stewardship: “Ricordatevi bene che quello che abbiamo non è nostro, ma dei poveri; guai a noi se non ne faremo buon uso” (MB V, 450). Oggi è fondamentale che il missionario salesiano eviti tutto ciò che ha l’aspetto di contro-testimonianza della povertà attraverso la pratica della temperanza nell’uso del cibo e delle bevande, della semplicità nel vestire. Utilizzi il denaro con senso di responsabilità, renda conto di come è stato speso e non possieda conti personali, mentre si assicuri che i conti istituzionali abbiano almeno due firmatari (Reg 59, 55, 56,187). In effetti, il denaro è importante, ma non è tutto. È una risorsa da usare moralmente ed eticamente per annunciare più efficacemente il Vangelo.

Domande per la Riflessione e la Condivisione

Uso il denaro per controllare le persone o gli eventi?

Qual è la base della mia sicurezza? Dio o il denaro?

InfoANS

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