Egitto – Il progetto “Sunrise” offre un programma di formazione tecnica ai rifugiati

20 Luglio 2023

(ANS – Il Cairo) – Dal 2014 i salesiani in Egitto offrono corsi di formazione per aiutare i rifugiati ad acquisire le competenze necessarie per l’occupazione o il lavoro autonomo, attraverso il progetto “Sunrise”, reso possibile grazie ai finanziamenti che “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, ha ricevuto dal “Bureau of Population, Refugees and Migration” (L’Ufficio Popolazione, Rifugiati e Migrazioni – PRM in inglese) degli Stati Uniti. Il progetto viene facilitato da un centro di formazione tecnica e professionale salesiano al Cairo.

Ad oggi, il progetto ha migliorato i mezzi di sussistenza e la qualità della vita di oltre 3.000 rifugiati dell’Africa subsahariana, yemeniti, siriani ed egiziani vulnerabili.

La popolarità del progetto “Sunrise” è molto cresciuta negli anni, arrivando nell’ultimo anno ad accompagnare 498 tirocinanti attraverso 12 diversi laboratori. In totale sono stati 375 i diplomati finali, il 77% dei quali era costituito da rifugiati e il 44% da donne. Alla fine, 134 tra i partecipanti ai laboratori hanno trovato un impiego formale, e 80 tirocinanti hanno ricevuto una sovvenzione di avviamento e un tutoraggio individuale per avviare la propria attività.

La particolarità del progetto sta nel fatto che i salesiani hanno creato un nuovo metodo per il tutoraggio: invece di chiamare un consulente esterno a lavorare con i tirocinanti, i salesiani hanno sviluppato un curriculum aziendale e utilizzato tutor che agiscono come formatori aziendali, per fornire ai tirocinanti un approccio più personalizzato e su misura per loro.

Un anno dopo aver ricevuto i finanziamenti iniziali, il 65% delle microimprese avviate risulta ancora operativo e il 21% degli intervistati ha dichiarato che il proprio reddito era sufficiente a soddisfare le esigenze della famiglia, mentre il 17% ha dichiarato di aver messo da parte adeguati risparmi.

L’équipe del progetto “Sunrise” ha inoltre sviluppato una rete più ampia di partner in tutto il Paese per favorire risultati migliori per i tirocinanti. Nello specifico, sono state individuate 24 aziende disposte ad assumere rifugiati e a garantire il rispetto dei loro diritti. Una delle collaborazioni più vantaggiose è stata quella con un noto legale egiziano specializzato in diritti dei rifugiati e dei lavoratori migranti. L’avvocato ha condotto un’interessante tavola rotonda, alla quale hanno partecipato datori di lavoro e tirocinanti, nella quale sono state fornite informazioni sui rifugiati, sullo status di rifugiato, sulle convenzioni internazionali sui diritti umani e sulla Carta delle Nazioni Unite sui diritti dei rifugiati, su come legalizzare lo status di rifugiato nell’ambito del mercato del lavoro in Egitto e sui diritti dei rifugiati sul posto di lavoro.

“La formazione tecnica fornita nell’ambito del progetto ‘Sunrise’ ha permesso a molti partecipanti di aumentare le proprie competenze e di trovare un impiego stabile o di avviare una propria attività – ha dichiarato don Timothy Ploch, direttore ad interim di ‘Salesian Missions’ –. Anche i servizi aggiuntivi forniti attraverso il progetto sono stati un vero successo e hanno assicurato ai partecipanti tutti i servizi di accompagnamento di cui hanno bisogno”.

Oltre alla formazione principale sulle competenze lavorative, infatti, il progetto “Sunrise” offre lezioni di lingua araba, assistenza sanitaria, laboratori di alfabetizzazione, borse di studio e formazione sulla prevenzione della violenza. Ci sono poi anche una serie di servizi sociali aggiuntivi, tra cui dei voucher per il trasporto da e per i corsi, ma anche buoni per l’acquisto di generi alimentari e altri beni di prima necessità presso i negozi locali. Ciò contribuisce a soddisfare i bisogni primari, come l’alimentazione, in modo che i tirocinanti possano concentrarsi sulla loro formazione e frequentare regolarmente i laboratori.

L’Egitto è sia un Paese di destinazione, sia di transito per rifugiati e richiedenti asilo e, alla fine del 2022, se ne registravano in Egitto più di 289.000. La stragrande maggioranza è fuggita da guerre e conflitti nei propri Paesi e ha raggiunto l’Egitto in cerca di riparo e sicurezza, prima di spostarsi verso la destinazione successiva. Molti finiscono nelle baraccopoli del Cairo senza avere i mezzi per guadagnarsi da vivere, a causa delle restrittive leggi nazionali sul lavoro per i rifugiati. Molti di questi rifugiati sono donne e bambini costretti alla povertà e con pochi mezzi per provvedere a loro stessi.

Fonte: Salesian Missions

InfoANS

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