A beneficiare di quest’iniziativa di sono, tra gli altri, le case di accoglienza “Manzini Youth Care”, il centro giovanile agricolo “Don Bosco”, il “Ticancweni Care Point”, lo “Skom Care Point”, il centro “Hosea’s Heart”, una casa di accoglienza per ragazze, la scuola primaria comunitaria di Elwandle e cinque comunità rurali. La donazione è consistita in pasti a base di riso, che hanno aiutato persone emarginate, disoccupate, che vivono nelle baraccopoli e appartenenti a comunità rurali che non sono in grado di soddisfare i propri bisogni.
Un missionario salesiano attivo in eSwatini ha osservato: “Le persone che risiedono in queste comunità hanno spesso numerose necessità che restano insoddisfatte, come l’abbigliamento, e non hanno accesso ad altri bisogni fondamentali, come l’educazione, o i programmi di sviluppo delle competenze e i programmi ricreativi e sportivi. Grazie all’aiuto di ‘Feed My Starving Children’, siamo stati in grado di fornire alle nostre comunità una dieta sana ed equilibrata e di destinare le nostre risorse ad affrontare altri bisogni della comunità. Desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine all’organizzazione per il suo continuato supporto”.
Uno dei beneficiari di quest’iniziativa è il 17enne Mancoba Dube. Lui è uno dei tanti ragazzi salvati dalle strade di Manzini, dove sopravviveva chiedendo l’elemosina o facendo lavoretti saltuari. Prima di arrivare al “Manzini Youth Care”, Dube ha detto di non essere sicuro del suo futuro.
Una volta giunto nella casa salesiana, Dube vi è rimasto per sette anni, frequentando la scuola primaria. Nel 2019 è stato possibile reinserirlo nella sua comunità d’origine, grazie ad un suo parente che l’ha preso con sé; ma continua a ricevere il sostegno salesiano per pagare la retta della scuola, ricevere cibo, altro materiale scolastico e supporto psicosociale. Inoltre, ha altri due fratelli maggiori che si trovavano per strada a Manzini e sono stati anch’essi aiutati dai programmi di recupero del centro salesiano di Manzini.
Il missionario salesiano conclude, infine: “Con i pasti donati, siamo in grado di sostenere giovani come Mancoba e dare loro speranza quando si sentono più disperati. Grazie a questi progetti di solidarietà internazionale, i ragazzi non devono preoccuparsi di quando potranno mangiare, e anzi, aspettano con impazienza l’arrivo di nuovi pasti”.
La popolazione di eSwatini deve affrontare sfide immense come la povertà, l’insicurezza alimentare cronica, l’HIV/AIDS e un clima spesso imprevedibile. Secondo la Banca Mondiale, circa il 63% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e circa il 29% vive al di sotto della soglia di estrema povertà. La presenza dell’HIV/AIDS, pari al 31% della popolazione, è tra le più alte al mondo e l’aspettativa di vita è appena di 49 anni.
I missionari salesiani lavorano per soddisfare i bisogni più elementari e fornire istruzione ai giovani in difficoltà. Grazie all’educazione che essi forniscono, i giovani possono trovare e mantenere un impiego e, a loro volta, restituire il bene ricevuto alla loro famiglia e alle loro comunità.