La giornata è iniziata alle 6:30 con una meditazione che ha offerto ai partecipanti un momento di serenità e contemplazione. Alle 7.00, la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da don José Kuttianimattathil, ha centrato spiritualmente ogni gesto successivo, ricordando a tutti la necessità di aprirsi alla grazia divina e alla comunione fraterna sotto l’ispirazione di San Filippo Neri. Dopo la colazione, i partecipanti si sono riuniti alle 8:45 per un riepilogo della giornata precedente, un esercizio che ha dato l’occasione per ripercorrerne i momenti salienti.
Alle 9 è stata la volta di don Alphonse Owoudou, SDB, Consigliere Regionale per l’Africa-Madagascar, di salire sul tavolo dei relatori. Egli ha condotto una sessione accattivante sul tema del Congresso, “Camminando con Raffaele e Tobia, pedalando con Artemide”, e ha condiviso alcune riflessioni ispirate su come queste figure possano essere modelli per la vita e il lavoro dei Salesiani Coadiutori.
“I Coadiutori, capaci, formati e identificati, sono pilastri per i giovani nei loro percorsi di vita, spesso complicati e difficili, così come l’Arcangelo Raffaele, con il nome di Azaria, è stato un pilastro, un riferimento sociale e spirituale per Tobia, che ha potuto così compiere la sua missione di figlio e futuro padre – ha affermato –. Il lungo cammino di iniziazione dei nostri giovani dall'Africa all’età adulta è già fruttuoso e lo sarà ancora di più se saranno accompagnati da figure significative e persone fidate come Azaria, veri angeli custodi, compagni di Emmaus, capaci - come nelle nostre case di formazione e nelle nostre istituzioni - di educare, formare e accompagnare”.
“Oltre a servire l’unità, l’identità salesiana e la pienezza apostolica all’interno della Congregazione salesiana con tutti i loro talenti – ha concluso il Consigliere Regionale – i salesiani coadiutori svolgono un ruolo molto importante come guide e mentori per i giovani che stanno ancora cercando il loro posto nel mondo - una figura simile a Zatti o a Raffaele, che può essere vista come un genitore spirituale”.
La giornata è proseguita poi con un dibattito assembleare, che ha dato ai partecipanti l’opportunità di scambiare idee, esperienze e domande relative al tema del Congresso. Tre domande hanno accompagnato questo confronto:
– Come valutate il "camminare insieme" e la complementarità delle due forme di vocazione salesiana oggi? Indicare gli aspetti che possono migliorare questa "sinodalità salesiana".
– Suggerite strategie per formare il salesiano coadiutore ad essere un testimone vocazionale, un accompagnatore di giovani e una guida spirituale per tutti (destinatari, candidati alla vita salesiana e altri salesiani).
– Qual è il posto dei coadiutori nel progetto ispettoriale di qualificazione dei confratelli? Situazione attuale e possibili prospettive.
A metà giornata i partecipanti si sono riuniti per il pranzo, che ha costituito un ulteriore momento conviviale di condivisione e scambio informale. Il pomeriggio è stato caratterizzato dalla sessione 4, guidata da don Sellam Augustine, che ha presentato alcune celebri figure di salesiani coadiutori, tra cui Sant’Artemide Zatti, il Beato Stefano Sandor e il Venerabile Simone Srugi – esempi concreti che hanno ispirato i partecipanti nel loro impegno e nella loro dedizione al servizio, dalla comunità e per la missione.
La giornata è proseguita alle 17:15 con la sessione 5, guidata da Ignace Kamga, che ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra salesiani e laici, sottolineando l’importanza di lavorare insieme per continuare la missione salesiana e affrontare le sfide del mondo di oggi.
Alle 19:00 i partecipanti si sono riuniti per la preghiera della sera, segnando un momento di raccoglimento e gratitudine per la giornata trascorsa. Don Owoudou ha offerto poi il pensiero della “buonanotte salesiana”, riassumendo le riflessioni e gli insegnamenti chiave della giornata e fornendo alcune informazioni sulla Regione.
La seconda giornata di lavoro è stata una giornata ricca di spiritualità, riflessione e collaborazione. Momenti di preghiera, presentazioni stimolanti e discussioni vivaci hanno permesso ai partecipanti di rafforzare il loro impegno nella missione salesiana e di coltivare relazioni fruttuose tra salesiani e laici.
Gaëtan Lwamba, sdb