Mi chiamo Joseph Thuan Thien Truc Tran. Sono un coadiutore salesiano qualificato in informatica. Come membro della 152ª spedizione missionaria (2021) sono stato inviato in Sudan del Sud e attualmente vivo a Juba. Nel nostro complesso ci sono anche la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le Suore della Carità di Gesù. Noi salesiani ci occupiamo di tre scuole primarie, una scuola secondaria, una scuola tecnica, la parrocchia, il campo per sfollati interni e il pre-noviziato. Gli studenti sono circa 5mila, quindi siamo come una piccola città di giovani.
Durante un campo d’estate, ho avuto l’opportunità di vedere un film sul missionario salesiano coreano in don John Lee, che lavorò a Tonj, nell’attuale Sudan del Sud. È una storia che mi ha toccato profondamente. Don Lee era un medico che ha sacrificato la sua vita e la sua carriera per venire a servire i malati in Africa. Come medico, avrebbe potuto aiutare la sua famiglia e l’anziana madre in molti modi. Ma è stato l’amore di Dio a motivarlo a rispondere all’invito a servire in Sudan del Sud.
Non riesco ancora a capire perché molte persone si spaventano quando sentono che sono in Sudan del Sud. Spesso mi chiedono: "Perché sei lì? È sicuro lì?". Per me, essere in Sudan del Sud non è una mia decisione o scelta. Ho sentito la chiamata di Dio attraverso la Congregazione Salesiana, grazie all’appello per i missionari del Rettore Maggiore. E io ho risposto con totale disponibilità.
Per me è anche speciale vivere con la gente in Sudan del Sud. Credo fermamente che ovunque ci siano sempre difficoltà, a causa della cultura, delle persone, delle epidemie... ma con la nostra fede, con i nostri sforzi e con la grazia di Dio, noi salesiani possiamo superare tutte le paure per venire in Sud Sudan, come anche nei luoghi più difficili del mondo, a dare il nostro contributo.