“Affidiamo questi giorni al Signore - ha detto don Martoglio –, chiediamogli di illuminarci perché siano momenti di arricchimento. Iniziamo insieme questa esperienza di visita”.
Alla Visita d’Insieme partecipano Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore; il suo Vicario, don Martoglio; don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione; don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile; don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni; don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale; il Salesiano Coadiutore Jean Paul Muller, Economo Generale; il Consigliere Regionale per l’Interamerica, don Hugo Orozco; e il Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, don Joan Lluís Playà.
Partecipano anche i Consigli Ispettoriali di 13 circoscrizioni (12 Ispettorie e una Visitatoria) della regione Interamerica: Colombia Medellin (COM), Colombia Bogotà (COB), Antille (ANT), Stati Uniti Est e Canada (SUE), Stati Uniti Ovest (SUO), Centro America (CAM), Venezuela (VEN), Messico, México (MEM), Messico Guadalajara (MEG), Bolivia (BOL), Ecuador (ECU), Perù (PER) e Haiti (HAI).
Alle 9 del mattino, introducendo i lavori, don Orozco ha sottolineato i tre importanti obiettivi di questo incontro. “Prima di tutto, stiamo vivendo un’esperienza di comunione di tutta la Congregazione. Avere il Rettor Maggiore e il suo Consiglio è un’espressione di comunione. In secondo luogo, ci riuniamo per riflettere su cinque temi che, dopo più di un anno di studio con il Rettor Maggiore e il suo Consiglio, sono stati definiti in base allo studio presentato. Infine, è importante che, come Regione, sviluppiamo degli accordi che ci aiutino ad andare avanti”.
A completamento di questo discorso, prendendo la parola, il X Successore di Don Bosco ha sottolineato il grande sforzo fatto da tutte le Circoscrizioni per riunirsi e celebrare questo incontro fraterno. “Le Visite d’Insieme sono uno strumento per la vita delle Ispettorie, per la comunione e per la coesione della nostra Congregazione”.
“Veniamo da Roma - ha continuato il Rettor Maggiore - con l’intenzione di ascoltare le Ispettorie, di sentire il battito di questa realtà, così che insieme possiamo intravedere un cammino da percorrere. Cioè, non abbiamo intenzione di inventare nulla. Siamo venuti per ascoltare e condividere. Ve lo dico con profonda convinzione: l’America ha molto da offrire alla Congregazione. La prospettiva americana è importante. È un valore molto significativo che abbiamo”.
Alle 11.00, don Orozco ha presentato la realtà e le sfide della Regione.
Nella prima sessione pomeridiana, alle 15.30 circa, don Coelho ha sviluppato il tema: “L'identità consacrata salesiana”. Durante il suo intervento ha toccato due punti chiave: da un lato, camminare davanti al Signore tutti i giorni della nostra vita. A questo proposito, ha ricordato che quando le Costituzioni Salesiane parlano di Formazione si riferiscono a quel processo di risposta alla chiamata di Dio che avviene ogni giorno e che dura tutta l’esistenza. “Se vogliamo essere fedeli alle Costituzioni che abbiamo professato, non possiamo più dire: ‘Non sono più in formazione’. La formazione dura tutta la vita” ha spiegato.
D’altra parte, don Coelho ha anche insistito sull’importanza di “camminare con coloro che sono all’inizio della vita consacrata”. Su questo secondo punto, ha sottolineato quattro fattori chiave del processo formativo: accompagnamento – discernimento, stile e preparazione.
Successivamente, don García Morcende si è rivolto ai partecipanti sul tema “Il salesiano educatore-pastore nella Comunità Educativo-Pastorale”. Durante la sua presentazione, ha sottolineato l’importanza della presenza dei laici nelle opere salesiane, la riscoperta del ruolo dei laici e il progressivo trasferimento di responsabilità ai laici nelle aree di missione. E ha sollecitato pure un costante rinnovamento del carisma salesiano: “Don Bosco ha sempre coinvolto molti laici nella sua missione giovanile e popolare”.
Infine, ha lasciato un messaggio di riflessione. “Abbiamo bisogno di nuovi modelli di vita fraterna condivisa con i giovani. Opere che lavorino in sinergia, integrate in un’unica comunità salesiana”.
Al termine della giornata, c’è stato un momento di lavoro di gruppo, seguito da una proficua condivisione in sessione plenaria.
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