"Poter condividere e vedere in loco il lavoro svolto dai nostri partner è fondamentale per continuare a lavorare insieme e con nuove idee in favore dei gruppi più vulnerabili con cui lavoriamo", afferma Begoña Simal, Coordinatrice della cooperazione internazionale di Bosco Global, che insieme a Virginia Martín si è recata in Senegal alla fine di novembre.
La signora Martín spiega che "nelle tre presenze salesiane - Dakar, Tambacounda e Thiès - abbiamo avuto un incontro con la comunità salesiana, una visita alla presenza, nonché alcuni incontri con i giovani, gli educatori e le persone della zona circostante, per raccogliere i loro bisogni e le loro preoccupazioni, nonché per pianificare quali passi sarebbero necessari per migliorare la qualità della vita della popolazione".
Durante il viaggio, sono stati accompagnate da Romeo Salami, Responsabile di Bosco Action, l'Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria dell’Africa Occidentale Nord (AON) e da Eric Vassi, il suo Responsabile locale in Senegal.
"Il viaggio ci ha permesso di monitorare i vari progetti presenti sul territorio, ma anche di collaborare con i salesiani del Paese nella fase di progettazione di nuove proposte, per contribuire a migliorare le condizioni della popolazione locale", conclude Begoña Simal.
Elena Marín, terzo membro del team, si è recata invece in Ghana, visitando dal 21 al 28 novembre le presenze di Sunyani e Ashaiman per seguire il progetto di ricostruzione di una residenza studentesca e, al contempo, verificare la possibilità di avviare nuovi progetti. "L'obiettivo del viaggio era quello di continuare a rafforzare i legami con la nuova Ispettoria "San Giuseppe" dell'Africa Occidentale Sud (AOS) – ha spiegato la signora Marín – Per questo motivo, è stata fatta una tappa presso la sede ispettoriale di Ashaiman (Ghana), dove si trova l'ufficio tecnico per i progetti, e due tecnici dell'ufficio mi hanno accompagnato a visitarli. Sono stati individuati due nuovi progetti che speriamo di realizzare nel 2023", aggiunge.
Andando ad approfondire i progetti già presenti in Senegal, vanno menzionati quello di Thiès, di Tambacounda e Dakar. Nel primo, la scuola professionale offre una formazione di qualità ai giovani per garantire loro l'accesso al mondo del lavoro in condizioni dignitose. A Tambacounda, invece, è stato creato un terreno sperimentale e sono stati realizzati una ventina di orti familiari con tecniche di agricoltura biologica. In ultimo, a Dakar, sono già stati avviati i corsi di formazione in cucina e pasticceria e il progetto di formazione sull'energia fotovoltaica, entrambi accolti con entusiasmo dai giovani.
In Ghana, invece, è necessario citare le presenze di Ashaiman e di Sunyani. Nella prima, ci sono due comunità che gestiscono una scuola tecnica, la parrocchia e il “Children Protection Center”, un rifugio temporaneo per i bambini salvati dal traffico di minori e da altre situazioni di rischio. Nella seconda, c'è una comunità che gestisce la Scuola Tecnica Don Bosco, la Boys Home, un centro di accoglienza e residenza per bambini abbandonati o a rischio sociale, e la parrocchia con l'oratorio. Un'altra comunità ospita poi il Noviziato e gestisce oratori in piccoli villaggi nei dintorni.
