Blandine è riuscita a rompere gli stereotipi, frequentando la scuola tecnica Don Bosco Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo. "Non tutte le ragazze devono essere sarte e non tutti i ragazzi devono essere meccanici o saldatori", dice. Tuttavia, non è stato tutto facile per lei. "Ho dovuto abbandonare la scuola perché la mia famiglia non poteva permettersi la retta. Inoltre, mio padre è morto nel 2020 e ho iniziato a prendermi cura dei miei fratelli minori”, ha raccontato.
La giovane ricorda di quando ha scelto di avvicinarsi ai salesiani e di quando ha capito che avrebbe potuto imparare un mestiere e aiutare la sua famiglia. "Mi sono sempre interessata a come si costruiscono i muri e gli edifici e, dato che in questo momento a Bukavu si sta costruendo molto, ho pensato che sarebbe stato un buon futuro per me e che sarei stato brava”. Blandine si è posta un obiettivo e ha sostenuto tutti gli esami, partecipando al tirocinio pratico insieme ai compagni di classe maschi. Ha ottenuto il certificato professionale e, dice, sarà sempre grata per l'educazione teorica, pratica e religiosa che ricevuta dai Salesiani.
Poi, terminati gli studi, Blandine ha ottenuto il suo primo contratto. "In questi due anni ho lavorato in cinque cantieri e mi hanno sempre fatto i complimenti per il mio lavoro. Non mi è mai mancato un impiego – ha spiegato – Grazie a un lavoro stabile e professionale, ho soldi per le mie spese, per risparmiare e per aiutare a casa. Ora posso pagare le rette scolastiche dei miei fratelli minori e stiamo pensando di ampliare anche la nostra casa”, ha proseguito.
La ragazza ha poi voluto rivolgersi a tutte le giovani che, come lei, vogliono studiare e imparare un mestiere. “Consiglio alle ragazze di imparare i lavori manuali che si pensa siano riservati solo ai ragazzi, perché ovviamente siamo altrettanto capaci. È il modo migliore per garantire che non ci si approfitti di noi, che non ci si sposi troppo giovani e che siano chiari i nostri diritti”. Blandine, che non smette mai di pensare al suo futuro, immagina infatti di avere una famiglia numerosa, con un buon marito e tanti figli a cui poter dare una buona educazione, come quella che lei ha ricevuto dai salesiani di Bukavu.
Fonte: Misiones Salesianas