La cerimonia inaugurale è iniziata il 16 agosto con una performance di giovani artisti coreani. La presenza di autorità ecclesiali, politiche e della comunicazione della Corea, come l'arcivescovo Peter Chung Soon-Taic, il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, la presidente del SIGNIS, Helen Osman, il presidente del Comitato organizzatore del Congresso SIGNIS, Daniel Hang Seung-soo, e il viceministro della Cultura, dello Sport e del Turismo della Corea, Kim Hyun-hwan, hanno reso la cerimonia inaugurale davvero memorabile. Le giornate di studio hanno avuto tre temi specifici.
La prima giornata ha avuto come tema "Iperconnessi eppure soli", con il discorso programmatico del dottor Paolo Ruffini seguito dai relatori del panel, che hanno portato alla luce lo strano ma reale fenomeno dell'essere iperconnessi eppure disconnessi, evidenziando tutte le disconnessioni socio-economiche, culturali, politiche, religiose, spirituali ed ecologiche, che portano all'isolamento, alla confusione e alla disperazione. I giochi online, la dipendenza dalla pornografia, la sovraesposizione alla violenza e ai contenuti di natura divisiva dei media inducono gli spettatori a comportamenti distruttivi e la necessità di affrontare queste sfide è stata ben espressa.
La seconda giornata, dedicata al tema "Fake news e perdita di fiducia", è iniziata con l'oratore principale, Dmitry Muratov, giornalista russo premio Nobel, che in un videomessaggio registrato ha parlato delle notizie false in tempo di guerra e di come i giornalisti devono rispondere. È seguito un panel di relatori che hanno condiviso le loro prospettive e le loro preoccupazioni sugli effetti devastanti delle fake news sulla società contemporanea, che hanno creato più scontri comunitari e più vittime tra i gruppi vulnerabili.
La terza giornata, dedicata al tema "Protezione della nostra casa comune", è iniziata con il discorso programmatico della prof.ssa Cynthia Moe-Lobeda, dagli Stati Uniti, seguita da altri relatori che hanno evidenziato i problemi e le sfide che si pongono alla nostra casa comune e la necessità di rispondere con grande senso di responsabilità e urgenza. È stato sottolineato che tutti gli sforzi devono trovare il modo di garantire un ambiente resiliente, che sostenga lo sviluppo umano integrale. È stata inoltre sottolineata la necessità di passare dall'impegno individuale alla costruzione della comunità, adottando lo stile di vicinanza, compassione e tenerezza proposto da Papa Francesco.
Le sessioni pomeridiane del primo e del secondo giorno sono state dedicate al Forum internazionale dei giornalisti e al Forum internazionale dei giovani, che hanno messo in evidenza come la pace debba essere raggiunta da ogni giornalista nell'era digitale. La ricchezza e la varietà delle esperienze e degli input condivisi dai relatori provenienti da diverse parti del mondo hanno portato a una maggiore consapevolezza delle tendenze attuali e dei problemi che ognuno di noi deve affrontare. Le voci dei giovani impegnati nelle attività mediatiche devono essere ascoltate, poiché hanno un ruolo vitale nella costruzione delle comunità e nella promozione della pace attraverso tecnologie creative e moderne.
La dichiarazione finale del Congresso mondiale del SIGNIS ha affermato che ogni comunicatore cristiano deve essere un ambasciatore di pace, lavorando insieme a persone di culture, credenze, religioni e ideologie diverse, e impegnarsi per l'emancipazione e la liberazione degli emarginati, sostenendo la giustizia e trasmettendo l'eredità della pace.
La presenza di sei salesiani al Congresso mondiale del SIGNIS ha facilitato l'interazione e la creazione di reti con i membri del SIGNIS e ha offerto un momento di profonda riflessione e condivisione. Don Klement Vaclav, il Visitatore Straordinario che ha partecipato al Congresso mondiale, ha osservato: "Noi salesiani dobbiamo unire le nostre mani con il SIGNIS in modo molto più profondo e portare avanti la missione di comunicazione insieme a loro come un partner prezioso in tutti i Paesi".
Don Ambrose Pereira, Coordinatore della comunicazione della Regione Asia Est-Oceania e rappresentante del SIGNIS in Papua Nuova Guinea, ha commentato: "Come salesiani abbiamo bisogno di fare rete e di creare un grande livello di sinergia per condividere le nostre risorse e formare i nostri salesiani e i giovani ad affrontare le sfide dell'era digitale".
Don Harris Pakkam, direttore dell'ANS, che ha rappresentato il Settore Comunicazione al Congresso, ha affermato: "Il Congresso mondiale SIGNIS ci ha dato molta consapevolezza delle sfide che dobbiamo affrontare nel nostro rapporto con il mondo digitale, e non possiamo tacere su questo. Siamo in molti modi iperconnessi e disconnessi. Dobbiamo diventare sinodali nei nostri atteggiamenti e nelle nostre strategie, e rispondere con intelligenza e saggezza". La presenza di tre salesiani coreani al Congresso, l'interazione congiunta e la condivisione tra i sei salesiani dei risultati del Congresso mondiale hanno portato a molte riflessioni e suggerimenti concreti.
I membri del SIGNIS vivono e lavorano in 100 Paesi e il Congresso mondiale è stato un'occasione per incontrarsi faccia a faccia, per rinnovare e rinvigorire i membri del SIGNIS, per esplorare temi comuni, condividere esperienze e trovare soluzioni alle sfide affrontate nella missione di comunicazione.
https://www.infoans.org/index.php?id=16038&option=com_k2&view=item#sigProIdd7f798d8c1