“Dobbiamo continuare a lavorare su un’autentica conversione pastorale che, nelle nostre case, comporta anche la cura dei ‘vasi comunicanti’ tra gli ambienti pastorali dell’opera: parrocchia, centro giovanile, scuola e piattaforme sociali”, ha sottolineato il Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana nell’incontro con i parroci, i catechisti e i consigli pastorali delle parrocchie affidate ai Salesiani.
Don Á.F. Artime ha sottolineato che la Chiesa locale, che affida ai salesiani una parrocchia, “si aspetta da noi ciò che ci distingue, il carisma salesiano, non vuole che siamo generici”. Per questo, ha invitato i parroci salesiani ad avere “un cuore salesiano, una semplicità salesiana e a coltivare un’atmosfera giovanile”.
All’incontro, prima di parlare con il Rettor Maggiore, alcuni catechisti hanno condiviso le loro esperienze. Alicia Santos, che ritiene il suo tempo speso in parrocchia come “un’immensa fortuna”, afferma che ha visto il suo invito ad essere catechista come “una chiamata di Dio”, e “ho ricevuto molto più di quanto ho dato”. O ancora, Lourdes e Fernando, una coppia cristiana, hanno raccontato di essersi avvicinati alla vita parrocchiale, finché “hanno sentito la chiamata a fare qualcosa di più”. Così si sono offerti al parroco, che li ha invitati a partecipare all’iniziativa degli “Hogares Don Bosco” (HDB), dove si sentono molto benvenuti.
Parlando del lavoro catechistico, il X Successore di Don Bosco ha sottolineato che “non possiamo dedicarci ai giovani senza costruire i ponti necessari con le loro famiglie”. Per questo ha incoraggiato a unire le forze. “Siamo sulla stessa barca”, ha detto, sottolineando che nei diversi ambienti di un’opera salesiana “c’è una preziosa possibilità di collaborazione con le famiglie a titolo gratuito”. Per questo, ha incoraggiato ad essere “parrocchie dalle porte aperte, costruiamo ponti”. Alla luce di questo, ha sottolineato la necessità di proporre la fede, la vita cristiana e la partecipazione ad uno dei gruppi della Famiglia Salesiana.
E ha notato la forza delle parrocchie salesiane, che di solito si trovano in opere che hanno anche una scuola e un centro giovanile. Da qui, ha detto, l’importanza di costruire ponti “per portare i giovani a celebrare la fede, e la parrocchia stessa può andare a cercarli, non solo aspettare che vengano”.
Successivamente, il Rettor Maggiore ha presieduto l’Eucaristia conclusiva della visita, durante la quale ha ribadito che: “Le nostre case e le nostre presenze devono essere uno spazio di freschezza in questo mondo”.
L’Eucaristia si è svolta presso il Santuario di Maria Ausiliatrice di Atocha, nel centro di Madrid, una chiesa piena di vita e dal sapore salesiano, come ha detto il Rettor Maggiore nella sua omelia. È una parrocchia piena di giovani, educatori, animatori, parrocchiani e membri dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana. Tutti si sono riuniti attorno al X Successore del Padre e Maestro della Gioventù.
Don Á.F. Artime non ha mancato di riferirsi alla domenica in cui si è svolta l’Eucaristia, la Domenica della Parola, la terza domenica del Tempo Ordinario, indetta da Papa Francesco “per aiutarci a prendere coscienza che la Parola deve essere la fonte a cui ci abbeveriamo e dove dirigiamo il nostro sguardo”, ha spiegato il Rettor Maggiore.
Quindi ha continuato offrendo due idee suggerite dal Vangelo. Da un lato ha ricordato come Gesù senta che lo Spirito di Dio è su di Lui e gli affidi una missione; e dall’altro ha ricordato a tutti che lo Spirito che è sceso su Gesù “è lo stesso Spirito che ha consacrato come figli di Dio attraverso il Battesimo, è lo stesso Spirito che deve riempire tutti noi”.
Da questa riflessione, la proposta del Rettor Maggiore è stata chiara: tornare a casa sentendo che ognuno ha ricevuto quella parte dello Spirito di Dio per continuare la sua missione nel mondo.
“Le nostre case, le nostre comunità devono essere, umilmente, uno spazio di freschezza in questo mondo. Essere un’oasi per chi ne ha bisogno. Essere una comunità cristiana dalla porta aperta dove tutti si sentono benvenuti. Quanti sono coloro che hanno l’anima ferita! Questa è la nostra missione”, ha detto, rivolgendosi ad ognuno di loro.
L’Eucaristia è stata trasmessa in diretta sul canale YouTube dei Salesiani della Spagna e per questo il Rettor Maggiore ha anche avuto qualche parola per coloro che hanno seguito la celebrazione online. “Che le nostre parole e le nostre preghiere raggiungano anche tutti loro”, ha aggiunto.
Alla fine, don Fernando García, Superiore dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), ha ringraziato il Rettor Maggiore per la sua presenza e per aver incoraggiato tutti a continuare la missione evangelizzatrice.
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