La rivista accoglie, nel settore STUDI, i saggi:
L’articolo La risposta salesiana al problema dei “poveri figli della strada” durante il rettorato di don Albera. Le richieste di apertura di case salesiane dal Nord-Italia nel periodo 1910-1921. Seconda parte è il frutto della ricerca di Paolo Vaschetto. La seconda parte dell’articolo sulle domande di aperture di case salesiane nel periodo del Rettorato di Don Paolo Albera (1910-1921) descrive come venivano percepite da diversi interlocutori le tipiche opere salesiane come l’oratorio, il collegio, la scuola d’arti e mestieri e l’orfanotrofio. L’oratorio, ancor prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, era ormai conosciuto ed apprezzato come un’opera organizzata e funzionale per l’educazione integrale dei giovani. Il Collegio era visto, dagli adulti, come un’esperienza da promuovere tra i giovani per proteggerli dall’azione di molteplici avversari della Chiesa e dell’educazione cristiana. La scuola d’arti e mestieri sembrava possedere i requisiti migliori per rispondere ai bisogni sociali di un’epoca di profonde trasformazioni e di forte crisi derivante dal conflitto mondiale. L’orfanotrofio, infine, rispondeva ad un’esigenza pressante di cura di bambini in enorme necessità, un bisogno avvertito in ogni nazione. La risposta della Congregazione salesiana fu quindi multiforme e coraggiosa ed ogni religioso fu impegnato in questa grandiosa opera di ricostruzione della società a partire dalle giovani generazioni.
Il secondo articolo Orientamenti di vita spirituale nelle circolari di don Paolo Albera ai salesiani soldati durante la Grande Guerra è di don Aldo Giraudo. Le 32 lettere mensili inviate, tra 19 marzo 1916 e 24 dicembre 1918, da Don Paolo Albera ai salesiani chiamati alle armi durante la Prima Guerra Mondiale avevano lo scopo di sostenere il morale dei salesiani e alimentare il loro senso di appartenenza, riformulando, nei nuovi scenari, i tratti caratterizzanti dell’identità vocazionale propria. Esse sono anche riflesso dell’animo del Superiore, ne restituiscono la percezione degli eventi, la sensibilità e la fede, le convinzioni e le preoccupazioni, la sua visione della missione salesiana. Si può dire che rappresentino un’incisiva sintesi del suo magistero spirituale e carismatico. Il presente studio le analizza per identificare i nodi centrali della proposta spirituale presentata da Don Albera ai salesiani e le connotazioni essenziali dello spirito di un vero salesiano, che egli riassume in tre qualità: “la grande attività nel bene, l’ardente amor di Dio e l’inalterabile dolcezza col prossimo”. Quest’accentuazione, squisitamente spirituale, ma non disgiungibile dal fervore apostolico e dalla passione educativa, risulta la nota caratterizzante dell’immagine di Don Bosco e del carisma salesiano che Don Albera costantemente volle offrire ai suoi confratelli.
Nell’ultimo articolo di questo settore, don Morand Wirth indaga sui Salesiani soldati durante la Grande Guerra secondo le lettere francesi a Don Albera. L’Archivio Centrale della Congregazione Salesiana conserva una o più lettere indirizzate al Rettor Maggiore Don Albera provenienti da una quarantina di confratelli francesi e belgi mobilitati durante la Prima Guerra Mondiale. Testimoniano un rapporto di fiducia con Don Albera, primo Ispettore della Francia, dal 1881 al 1892. Queste lettere raccontano la situazione senza precedenti e spesso ad alto rischio che stanno vivendo. Ciò che caratterizza i salesiani è la loro nuova mistica del dovere patriottico; tuttavia due di loro esprimono apertamente le lotte interiori della loro coscienza cristiana. Se la guerra ha cambiato il loro modo di vivere, la missione continua in altra forma, la vita spirituale del soldato salesiano è chiamata ad approfondirsi, così come la fedeltà alla vocazione, alla congregazione e a Don Bosco, proclamato venerabile nel 1907, e di cui tutti desiderano la beatificazione.
Nel settore FONTI è presentato un testo originale:
L’edizione critica del testo Relazione di don Paolo Albera a don Domenico Belmonte sul primo viaggio di don Michele Rua in Palestina (1895) è curata da don Aldo Giruado. Tra febbraio e marzo 1895 si svolse il primo viaggio di Don Rua in Palestina. Scopo principale era la visita alle tre comunità di Betlemme, Cremisan e Beitgemal, fondate dal canonico Antonio Belloni e passate nel 1891, col loro fondatore e parte dei membri della Congregazione dei Fratelli della Santa Famiglia da lui istituita, alla Società salesiana. A sostegno delle tre opere, tra 1891 e 1894, erano già stati inviati alcuni Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. Superate le iniziali difficoltà col Patriarcato di Gerusalemme e con la Congregazione di Propaganda Fide, permanevano problemi pratici, alcuni di carattere economico, altri di indole relazionale e pedagogica. Dopo le visite annuali di alcuni delegati, si erano create le condizioni per la visita ufficiale del Rettor Maggiore, accompagnato da Paolo Albera, all’epoca Direttore spirituale della Congregazione Salesiana. Salparono da Marsiglia il 16 febbraio, fecero tappa ad Alessandria d’Egitto e sbarcarono a Giaffa il giorno 28. Si fermarono in Palestina fino al 20 marzo, visitando le opere di Betlemme, Cremisan e Beitgemal e parlando coi singoli religiosi; a Gerusalemme incontrarono le autorità religiose e consolari; furono anche a Nazaret, ove si era acquistato un terreno per una nuova opera. Don Albera fece un’accurata relazione del viaggio, ricca di particolari e di impressioni personali, in cinque lettere indirizzate al Prefetto Generale, don Domenico Belmonte. Qui si restituisce l’edizione critica di queste corrispondenze che rivestono una particolare rilevanza per le informazioni contenute a riguardo delle opere e dei salesiani e le osservazioni sull’ambiente storico e geografico in generale, ma anche per comprendere la sensibilità e la visione di Don Albera.
Nel settore PROFILI viene presentato un saggio di Hendry Selvaraj Dominic: Ignacy Muttu (1879-1967): the First Indian Salesian Priest.
Nel settore NOTA vi sono due contributi. Il primo è di don Thomas Anchukandam: The “Kerala Element” in the Growth and Spread of the Salesian Congregation in India e il secondo di don Francesco Motto: Forme di comunicazione interpersonale e sociale nella Valdocco di don Bosco.
Nel settore Recensioni sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane:
Stanisław Wilk, Nadzwyczajne uprawnienia Prymasa Polski Augusta kard. Hlonda w świetle dokumentów Stolicy Apostolskiej / Die Sondervollmachten des polnischen Primas August Hlond im Lichte der Dokumente des Heiliges Stuhls [Gli straordinari poteri del primate di Polonia, Augusto, card. Hlond alla luce dei documenti della Santa Sede]. Lublin, Towarzystwo Naukowe Katolickiego Uniwersytetu Lubelskiego Jana Pawła II 2020;
Maria Andrea Nicoletti, Patagonia: misiones, poder y territorio (1879-1930). Bertal, Universidad Nacional de Quilmes Editorial 2020;
Jarosław Wąsowicz (a cura di), Listy z KL Dachau Wiktora Jacewicza SDB [Lettere da KL Dachau di Wiktor Jacewicz SDB]. Opracowanie dokumentów Jacek Brakowski, Krzysztof Kolasa, Rafał Sierchuła, Jarosław Wąsowicz. Poznań, Instytut Pamięci Narodowej - Komisja Ścigania Zbrodni przeciwko Narodowi Polskiemu. Oddział w Poznaniu 2020;
Alasdair Richardson, The Salesian Martyrs of Auschwitz. Bolton, Don Bosco Publications 2021;
Pietro Zovatto, Mons. Paolo Lino Zovatto (1910-1971). Tra ricordi personali e storia paleocristiana. Trieste, Luglio Editore 2021;
Ferruccio Pallavera, Ho fatto cristiano il papa. Don Enrico Pozzoli, il missionario salesiano che ha battezzato papa Francesco. Prefazione di Maurizio Malvestiti. Roma, Libreria Editrice Vaticana (2021).
Nel settore Segnalazioni si presentano i seguenti libri:
Maria Vanda Penna - Piera Cavaglià, La nobiltà del cuore. Madre Laura Maraviglia FMA. Roma, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice 2021;
Marek Rybiński, Come mai? Un salesiano prete in Tunisia. Torino, Editrice Elledici 2021.
A cura di don Stanisław Zimniak, ISS