Come presenza salesiana diffusa in tutto il paese, ma specialmente presente nella zona patagonica dell’Argentina - il territorio che Don Bosco sognò di evangelizzare e accompagnare nel suo sviluppo - sentiamo il bisogno di parlare a favore della vita e della cura della nostra casa comune.
Mercoledì scorso siamo rimasti sorpresi nel vedere come la Legislatura della Provincia del Chubut ha approvato il progetto che permetterà l'estrazione di argento, rame e piombo in alcune zone della provincia, come l'Altopiano Centrale. Un'iniziativa che, come manovra politica per evitare le proibizioni della legge, propone la sostituzione del cianuro con lo xantato durante il processo di separazione dei minerali dalla terra.
In questi giorni abbiamo visto le forti manifestazioni del popolo del Chubut, abbiamo ascoltato le risonanze di ciò che ci insegnano i popoli nativi (Mapuche e Tehuelche) e abbiamo ascoltato i messaggi di altre istituzioni della Chiesa. In particolare, in questo tempo ci aiuta a riflettere l’enciclica Laudato Si’, il grido di supplica a Dio e all’uomo post-moderno che lancia Papa Francesco, per curare, proteggere e fare buon uso delle risorse che ci fornisce la madre Terra.
“Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti” (LS, 14). “La previsione dell’impatto ambientale delle iniziative imprenditoriali e dei progetti richiede processi politici trasparenti e sottoposti al dialogo, mentre la corruzione che nasconde il vero impatto ambientale di un progetto in cambio di favori spesso porta ad accordi ambigui che sfuggono al dovere di informare ed a un dibattito approfondito” (LS, 182).
Per il nostro carisma dedito all’educazione e all'evangelizzazione dei bambini e dei giovani, specialmente di quelli in situazioni di povertà e vulnerabilità, vogliamo essere vicini ai popoli originari, agli abitanti nativi di queste terre; vogliamo accompagnare la rivendicazione del popolo del Chubut nella ricerca della cura della nostra Casa Comune; e vogliamo esprimere il nostro energico rifiuto di questo progetto che minaccia la salute e la vita degli abitanti di queste città, di questa provincia, di questo Paese e di tutta la casa comune.
Don Osvaldo Braccia, Vicario,
e il Consiglio dell’Ispettoria ARS