Alle ore 11 e alle ore 16 del 2 ottobre bambini e anziani, nipoti e nonni, potranno prendere parte ad un tour gratuito e guidato agli spazi del museo e partecipare ad una “visita giocosa” nello spazio dedicato agli oggetti raccolti dai missionari salesiani in oltre 150 anni di attività in tutto il mondo. Con una declinazione particolare: lo sguardo ai giocattoli utilizzati dai bambini e agli strumenti musicali.
“Intendiamo mostrare come i piccoli giocavano e giocano in altre parti del mondo, scoprire le originalità ma anche le similitudini con i nostri giocattoli” ha spiegato Elisabetta Gatto, antropologa, curatrice del Museo. Ci sono ad esempio le bamboline di terracotta dei Caraja del Brasile e le canoe giocattolo della Terra del Fuoco. “Faremo parlare gli oggetti, racconteremo la storia di alcuni giocattoli”, alcuni presenti ancora oggi con l’evoluzione dei materiali.
La scelta della data non è stata casuale: in Italia il 2 ottobre si celebra la “Festa dei Nonni”, istituita con l’apposita legge n° 159 del 31 luglio 2005, e fissata a tale data perché nella tradizione cattolica il 2 ottobre si fa memoria degli Angeli Custodi.
Con la Giornata istituita nel 2005 in Italia si è voluto sottolineare il ruolo decisivo dei nonni nella formazione delle nuove generazioni. Ed è esattamente quanto si constata quotidianamente anche in Italia, con i nonni che suppliscono a molti compiti che i genitori non riescono a sostenere nelle condizioni di vita ordinarie.
“Ma non devono essere considerati solo dei supplenti” spiega don Daniel Antúnez, SDB, neo-Presidente di “Missioni Don Bosco”: “Sono anche portatori di una relazione unica con i loro nipoti che troviamo importante qui come nei contesti culturali di ogni altro Paese in cui operiamo”. La disgregazione di famiglie a causa di guerre, migrazioni, carestie è spesso tamponata dalle nonne e dai nonni che si prendono cura dei piccoli, a volte anche al di là dei legami di sangue. Ma anche in situazioni ordinarie essi rappresentano la stabilità e la saggezza.
Il ruolo degli anziani è attestato anche dal riconoscimento simbolico della loro autorevolezza. “Nel Museo ci sono gli oggetti dei capi-villaggio” ricorda Gatto “che richiamano l’importanza della loro esperienza, la quale assegna il ruolo di guida anche delle comunità: lo sgabello riservato nelle riunioni, il bastone del comando per sancire le decisioni”.
Tutto questo in mezzora di visita gratuita, riservata a gruppi guidati dalla stessa curatrice del Museo.
Alle visite si applicheranno le normali regole di profilassi anti-Covid-19, che non riguardano i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti con certificazione medica specifica. Nel rispetto delle disposizioni governative vigenti, per gli adulti è invece obbligatorio esibire il “Green Pass”.
Il museo è accessibile alle persone con disabilità motoria.
Lungi dal voler essere esaustivo circa la presenza capillare delle missioni salesiane nel mondo, il Museo Etnografico Missioni Don Bosco, allestito per aree geografiche, è una vetrina delle presenze salesiane più significative a fianco delle popolazioni indigene e a tutela delle diverse tradizioni culturali.
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