La gente impaurita ha iniziato ad arrivare da ogni parte presso la missione salesiana. “La nostra Chiesa e le scuole sono riempite al massimo. Migliaia di persone sono abbandonate e un numero ancora maggiore è in attesa di venire” continuano i Salesiani.
“La nostra principale preoccupazione ora è come dare da mangiare a tutta la moltitudine di gente che cerca rifugio nelle strutture della nostra missione – aggiungono i religiosi –. Il nostro approvvigionamento alimentare inizia a scarseggiare e non abbiamo possibilità di ottenere cibo e altri beni di prima necessità per oltre 3000 persone (che aumentano di minuto in minuto). In più, strade e aeroporti sono chiusi, il confine con l’Uganda è controllato dai militari e ci sono posti di blocco ovunque così non si può andare da nessuna parte a cercare aiuti”.
Anche fuori da Giuba la situazione non è pacifica. Anzi, a Wau gli scontri, che pure hanno causato diverse vittime, erano iniziati già prima che a Giuba, e avevano costretto i Salesiani ad inviare a Giuba tutti i volontari. Ma poi gli scontri sono arrivati anche lì.
“Confidiamo che Dio risolva tutta questa situazione, che prenda Lui il controllo” concludono i Salesiani nel paese.