A questo “primo tavolo di dialogo Mapuche” nel secondo mandato della Presidente Michelle Bachelet, si prevede parteciperanno leader Mapuche, agricoltori e accademici, come il Premio Nazionale di Storia, Jorge Pinto. Non è escluso vengano chiamati ad intervenire anche membri della guardia forestale e leader del movimento più radicale Mapuche.
La preoccupazione della Chiesa per la situazione dei Mapuche è stata sempre in primo piano. Nel dicembre 2015 Mons. Vargas aveva detto a Fides: “In Araucania c’è una situazione complessa. Da un lato esiste un debito storico con il popolo Mapuche. Dall’altro, atti di violenza aumentano e si diffondono, con tutti i problemi che questo comporta. Solo nella diocesi di Temuco, le attività pastorali raggiungono un migliaio di comunità Mapuche. E questo lavoro significa anche valorizzare la dignità, la cultura e i diritti del popolo Mapuche”.
Nell’Araucanía Cilena, il cosiddetto “conflitto mapuche” contrappone dagli anni ‘90 il più grande e importante gruppo etnico del paese agli agricoltori e agli imprenditori a causa della proprietà delle terre, considerate dai Mapuche “patrimonio ancestrale”. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi episodi di violenti scontri fra indigeni mapuche e membri di alcune comunità di agricoltori della zona.
Il Sottosegretariato agli Interni ha chiesto a mons. Vargas di partecipare e contattare i rappresentanti del mondo mapuche. “Si tratta di un'iniziativa nata da parte del governo e dovrebbe essere annunciata molto presto”, ha detto il presule.
Fonte: Agenzia Fides