ONU – “Servire attraverso il divario digitale”: FMA alle Nazioni Unite
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18 Febbraio 2021

(ANS - New York) – A margine dei lavori della 59° Sessione della Commissione per lo Sviluppo Sociale delle Nazioni Unite (CSocD 2021), la “Coalizione dei Religiosi per la Giustizia” (JCoR, in inglese) ha promosso un evento, co-patrocinato dalla Rappresentanza Salesiana presso le Nazioni Unite, intitolato “Servire attraverso il divario digitale: testimonianza di una religiosa cattolica sul ruolo della tecnologia digitale nelle disuguaglianze sociali”. L’appuntamento ha visto protagonista suor Elena Saavedra, delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), che ha presentato il lavoro svolto dalle religiose salesiane in Ecuador e Colombia durante la pandemia per ridurre il “digital divide” – il divario tra chi ha accesso e dimestichezza con le tecnologie digitali e chi invece no – fornendo accesso all’educazione agli emarginati attraverso le tecnologie digitali.

La religiosa ha illustrato il servizio realizzato in Ecuador dal Centro Educativo “Padre José Vicente Rivadeneria” in favore di 171 allievi indigeni del gruppo etnico Shuar. Quando a causa della pandemia nel Paese sono state sospese le lezioni in aula, questi giovani sono tornati nei loro villaggi, che però non hanno elettricità, né collegamenti radio. Così, anche quando la scuola ha iniziato a trasmettere le lezioni attraverso “Radio Tiwinza”, gli studenti Shuar sono rimasti esclusi. Per loro, perciò, si è provveduto rapidamente all’installazione di pannelli solari nei 20 villaggi e centri in cui abitano, cosa che ha permesso loro di proseguire gli studi; e la manutenzione delle attrezzature è diventata una responsabilità condivisa con la comunità locale.

In Colombia – ha proseguito la religiosa – l’Istituto Educativo-Scuola Normale Superiore “Nuestra Señora de Fátima” ha raggiunto non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e i genitori, fornendo loro le attrezzature elettroniche e connessione Internet per accedere ai contenuti educativi forniti sia dal governo che dalla scuola. Questo programma, intrapreso con il sostegno del Dipartimento per l’Educazione di zona, ha beneficiato quasi 2000 studenti e le loro famiglie.

Ciò che ha motivate le religiose in queste iniziative, ha spiegato suor Saavedra, è stato il motto spesso ripetuto da Don Bosco: “Un solo filo messo in trazione si spezza facilmente. Molti fili ben intrecciati fra loro, fanno una corda che nessuno potrà spezzare”.

L’evento, moderato dalla signora Teresa Blumenstein, coordinatrice del JCoR, ha anche presentato una vasta gamma di iniziative intraprese dalle suore in molti Paesi, dal Congo alla Nigeria, dallo Zambia alle Filippine.

Tra i 117 partecipanti collegati online vi erano molti membri della Famiglia Salesiana, come: Suor Jeannine FMA, rappresentante del VIDES, don Timothy Zak, SDB, Ispettore degli Stati Uniti Est e Canada, Renato Cursi, Segretario Esecutivo del “Don Bosco International” del DBI, il sig. Gunter Mayer, SDB, Rappresentante dei Salesiani presso la sede ONU di Vienna, Wojciech Erstwhile, Coordinatore del Don Bosco Network, e don George Menamparampil, SDB, Coordinatore del progetto “Don Bosco Solidarity - Covid-19”, che con la sua banca-dati ben aggiornata ha aiutato ad identificare i progetti delle FMA, anche grazie al supporto della signora Lina Varon, di “America Social Salesiana”.

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