“CALLS 2.0”, acronimo inglese di “Covid-19 Alternative Livelihood and Living Services” (Servizi per la Vita e per il Sostentamento Alternativo in tempo di Covid-19) è principalmente un programma di formazione agricola. Nello specifico, ai beneficiari viene insegnato come coltivare piante da vivaio, per generare successivamente una fonte di reddito.
L’evento, che viene portato avanti grazie ai salesiani dell’opera “Retreat” di Yercaud, grazie al sostegno di ONG locali e internazionali, è iniziato con la registrazione dei beneficiari e un canto di preghiera. Don A. Raj, SDB, Direttore del centro salesiano “Retreat”, ha dato il benvenuto all’incontro e ha ringraziato tutti i benefattori per il loro accompagnamento e sostegno alle iniziative innovative, incentrate sullo sviluppo delle persone.
L’evento ha visto inoltre la partecipazione di don Agilan Sarprasadam, salesiano, Superiore dell’Ispettoria di India-Tiruchy, che ha inaugurato il progetto. Erano presenti anche la signora Rajalakshmi, un’agricoltrice biologica che si è aggiunta all’équipe di formazione, e la signora Jayanthi, assistente ingegnere di “Yercaud Union”, che ha presentato la sua testimonianza sul lavoro in ambito agricolo. La coordinazione dell’intero evento è stata affidata a don Arockiasamy Selvakumar, SDB, e al suo staff.
Il progetto coinvolgerà 80 persone, alle quale, già durante il periodo di formazione agricola, verrà dato loro uno stipendio giornaliero standard. Con questa formazione, non solo si migliora la vita di tante persone bisognose, ma si ha anche un notevole impatto sulla salvaguardia della natura.
Alla luce di tutto questo, durante l’evento inaugurale si è riflettuto sui versi del poeta Alfred Austin: “Le mani nello sporco, la testa baciata dal sole, il cuore vicino alla natura. Coltivare un giardino non significa nutrire solo il corpo, ma anche l’anima”.