L’istituto salesiano di Mebo offre educazione a circa 120 ragazzi e 100 ragazze dai 5 ai 15 anni. 125 degli allievi risiedono nei convitti, insieme a 12 insegnanti, e la maggior parte della popolazione studentesca proviene da famiglie povere della regione.
La scuola aveva bisogno di un proprio approvvigionamento idrico, poiché nella zona non ci sono fonti d’acqua fornite dal governo locale.
In precedenza, gli studenti e gli insegnanti dovevano usare le acque del fiume per farsi il bagno e lavare i vestiti. Ma, ovviamente, l’acqua non era sicura e c’era il costante rischio di annegamento per gli studenti. L’acqua potabile disponibile, infine, veniva raccolta in piccole cisterne, che però non erano sufficienti a rifornire la scuola.
Ora le nuove cisterne d’acqua forniscono l’accesso all’acqua pulita per bere, fare il bagno e lavare i vestiti, diminuendo il rischio di malattie trasmesse dall’acqua per il personale scolastico e gli studenti.
“Il serbatoio dell’acqua è stato completato prima della stagione dei monsoni e abbiamo raccolto l’acqua dal tetto della scuola – ha spiegato don Mathew Palackel, Economo dell’Ispettoria “San Francesco di Sales” di India-Dimapur, cui appartiene l’istituto di Mebo –. Abbiamo anche realizzato dei piccoli filtri per purificare l’acqua prima che venga raccolta nel serbatoio principale. La depurazione avviene lasciando passare l’acqua attraverso mattoni, sabbia e carbone”.
L’accesso alle risorse naturali in un Paese come l’India, con circa 1,3 miliardi di abitanti, diventa sempre più una sfida. Secondo l’ONG “Water.org”, quasi 77 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e 769 milioni non hanno servizi igienici. La maggior parte delle fonti d’acqua in tutto il Paese sono contaminate da acque reflue e da deflussi agricoli.
Sebbene l’India abbia fatto dei passi avanti in questo settore, permangono grandi disparità nell’accesso all’acqua sicura in tutto il Paese. La Banca Mondiale stima che il 21% delle malattie trasmissibili in India siano legate all’acqua non sicura, e che solo la dissenteria causi più di 1.600 morti al giorno. L’accesso a servizi igienici adeguati in India è estremamente scarso, soprattutto nelle zone rurali, dove solo il 14% della popolazione ha accesso alle latrine.
È in risposta a realtà come quella indiana che “Salesian Missions” ha sviluppato l’“Iniziativa Acqua Pulita”, che fa della costruzione di pozzi e della fornitura di acqua dolce e pulita una priorità assoluta per ogni comunità in ogni Paese in cui i missionari salesiani lavorano.
Fonte: MissionNewswire
https://www.infoans.org/index.php?id=11441&option=com_k2&view=item#sigProId88826cf485