L’agenda dei lavori ha previsto:
- Un rendiconto sul tema del Piano Strategico della Rete per il periodo 2015-2020.
- Alcuni temi specifici di formazione e comunicazione, nell’ambito delle linee di gestione e programmazione della Rete.
Per quanto riguarda il primo punto, è stato evidenziato che, ad un anno dall’approvazione e il finanziamento da parte del Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, il progetto regionale sull’accompagnamento e la sistematizzazione dei processi di attenzione dei bambini, adolescenti e giovani a rischio (NNAJ, in spagnolo) nelle case a loro dedicate vanta già un ufficio centrale in Ecuador da dove vengono avviati e accompagnati i processi delle varie Ispettorie.
Nell’ambito della formazione sono stati presentati i risultati della ricerca effettuata tra le Ispettorie della Regione Interamericana, dove sono stati evidenziati i temi della salesianità, della pianificazione strategica, dell’intelligenza emotiva, dei diritti umani, della leadership e della gestione dei gruppi.
E in tema di comunicazione, sono stati condivisi i risultati delle interviste condotte con i Delegati ispettoriali di Comunicazione Sociale in merito alle strategie di comunicazione di ogni Ispettoria della Regione. Sulla base dei risultati, durante l’incontro sono state elaborate le opportune strategie d’azione in questo campo.
All’incontro a distanza ha partecipato anche il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile Salesiana, don Miguel Ángel García, che ha sottolineato che “quando si parla dell’opzione preferenziale salesiana, essa non deve essere considerata solo come un altro elemento o ufficio della Pastorale Giovanile, ma come un aspetto che forma l’identità salesiana: è il cuore della cura pastorale”.
Da parte sua, don Hugo Orozco, Consigliere per la Regione Interamerica, ha riconosciuto lo sforzo e il lavoro di uomini e donne laici “che sono indignati dalla povertà, dalla discriminazione e dalla violenza nei confronti di bambini, ragazzi e giovani a rischio, e che con il loro cuore salesiano intervengono con l’educazione”.
“Il motivo per cui guardiamo al sociale – ha continuato – è ché siamo credenti e quindi guardiamo la realtà nello stile di Don Bosco. E ciò che ci differenzia dai molteplici modelli di intervento che esistono in questo campo è che offriamo ai bambini, ragazzi e giovani a rischio i valori del Vangelo attraverso il nostro intervento educativo”.
Quindi, in riferimento alle nuove povertà generate dalla pandemia, ha concluso: “Le Ispettorie devono guardare oltre l’immediato, andare oltre la distribuzione di generi alimentari, per guardare e intervenire sulle nuove povertà giovanile”.
Vicky Cerón, Ispettoria di Messico-México