In questo bando progetti, Salesiani per il Sociale ha potuto sperimentare le nuove concezioni di co-progettazione e co-programmazione, espressione di una linea governativa che chiede a tutti gli enti di fare rete tra loro per la costruzione della coesione sociale e di una “comunità educante territoriale”, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, documento con il quale l’Assemblea Generale ONU ha approvato il programma d’azione per i quindici anni 2015/2030. Anche i salesiani hanno aderito nell’attivare sinergie e collaborazioni per la creazione di una società solidale e pacifica. Gli enti con cui “Salesiani per il Sociale Aps” ha co-programmato sono diversi e rilevanti: Acli, Legacoop, Vides, Cesc Project, Papa Giovanni XXIII, Endofap.
Sull’Italia, i programmi presentati sono stati 20 per 79 progetti, di cui quattro con il piano “Garanzia Giovani”, mentre per l’estero sono stati 3 i programmi presentati comprensivi di sei progetti. Questi i Paesi per l’estero: Spagna, Francia, Albania, Brasile, Senegal, Angola, Etiopia, Ghana, Palestina, Egitto (in collaborazione con il VIS).
“Tre sono i settori principali nei quali si è progettato, e cinque le aree di intervento più importanti – dice don Roberto Dal Molin, Presidente di Salesiani per il Sociale APS -. Per l’assistenza, l’area di intervento principale è quella dei minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale, per il settore di Educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport ci sono tre principali aree di intervento: animazione culturale verso i minori, attività artistiche finalizzate a processi di inclusione e attività di tutoraggio scolastico per la lotta all’evasione e all’abbandono scolastico. Altro settore nei quali sono stati inseriti i progetti, è quello dell’estero, che comprende il settore della cooperazione allo sviluppo”.
“Sottolineo – conclude don Dal Molin – la positiva sinergia in atto tra rappresentatività istituzionale nazionale e le sedi territoriali del Servizio Civile. Una grande forza che ci porta a presentarci presso le Istituzioni come ente di rilevanza nazionale con un altrettanto diffuso radicamento territoriale”.