La fondazione è stata presentata ufficialmente il 27 aprile 2016 e in questa settimana sono stati inaugurati i lavori in alcune delle sue scuole. Al fine di “non chiudere un’altra scuola cattolica” e di rafforzare la qualità educativa di quelle attive, martedì 24 maggio il cardinale salesiano ha inaugurato alcune sale dell’“Opera Sociale ed Educativa Don Bosco”, che fornisce formazione iniziale e primaria nell’area di Manga ed è frequentata da circa 400-500 bambini a basso reddito.
La scuola appartiene alla “Fundación Sophia”, un ente no-profit legato all’arcidiocesi di Montevideo che si propone di migliorare l’educazione nei quartieri poveri della capitale uruguayana, attraverso l’innovazione educativa, l’attuazione di piani di miglioramento e la ricerca dell’eccellenza pedagogica per tutti. “Un altro scopo della Fondazione – ha proseguito il cardinale – è migliorare la qualità educativa e pastorale delle scuole nei quartieri poveri, e questo è il caso dell’Opera Sociale ed Educativa Don Bosco”.
Gli ultimi istituti ospitati dalla fondazione sono il “Santa Bernardita”, nel quartiere Borro, e il “Cristo Divino Obrero”, nei pressi della Grotta di Lourdes, entrambi dei Dehoniani. Sono otto le istituzioni comprese nella Fondazione, che ha generato l’interesse delle scuole nel resto del paese.
“Il liceo Jubilar, che è dell’arcidiocesi, è un esempio che, se si vuole, si può” ha detto il cardinale Sturla. Il porporato ha dimostrato che il problema dell’educazione è una delle sue principali preoccupazioni e ha già avuto diversi incontri sul tema con il Presidente della Repubblica dell’Uruguay, Tabaré Vázquez.