Col tempo, “Tutto andrà bene”, come si strillava dai balconi. Non è una credenza ingenua. “Non stiamo dicendo che tutto cambierà improvvisamente, che la nostra civiltà sta crollando, che la globalizzazione è morta e che stiamo entrando in un mondo completamente nuovo. Non si tratta nemmeno di essere sopraffatti da ansie mortali o da illusioni sconsiderate – affermano i promotori del progetto “ONEWORLD” –. Ma quello che dobbiamo fare è chiederci: COVID-19, alla fine, ci avrà insegnato qualcosa? Come decideremo di voltare pagina in questo capitolo insieme? Come ritroveremo il nostro entusiasmo per la vita e il nostro impulso vitale a gioire insieme?”.
“Sappiamo bene – proseguono – che non tutto cambierà all’improvviso. Da parte nostra, fedeli alla pedagogia di Don Bosco, faremo un passo alla volta. La pandemia di COVID-19 ci ha permesso di scoprire che è possibile anche un altro mondo. Attorno a noi possiamo notare la straordinaria dedizione di tante persone che si pongono al servizio dei più deboli e fragili: in essi troviamo la capacità dell’umanità di mobilitare coraggio, tenacia e perseveranza; la capacità di prendersi cura dell’altro, inventando nuove forme di solidarietà; di ri-focalizzarsi sull’essenziale dell’essere umano e sul nostro sostegno ai più bisognosi. Ci stiamo anche riscoprendo come abitanti di quella Casa Comune di cui parla Papa Francesco e, come non c’è dubbio sulla possibilità del peggio per noi (riscaldamento globale, pandemie...), notiamo anche grandi possibilità per il meglio: una nuova solidarietà, relazioni, nuove scoperte scientifiche…”
L’esperienza condivisa e senza precedenti di COVID-19 non promette automaticamente un domani luminoso, ma invita ogni persona a rimboccarsi le maniche e a mettersi al lavoro - ovunque si trovi e con le persone che trova accanto a sé, con i mezzi a propria disposizione. Allora tutto questo non sarà passato invano.
È in questa prospettiva che va letto e interpretato il progetto “ONEWORLD”.
Esso ruota attorno a due aspetti:
- L’équipe del DBIEM ha prodotto un cortometraggio di 7 minuti (in francese e inglese) che esamina le questioni essenziali inerenti la pandemia, le sue cause e i suoi effetti.
- Alla fine del corto, a tutti i bambini, giovani e adulti viene proposto di partecipare ad un quiz online. Il quiz a sua volta si compone di due parti, con due obiettivi specifici:
a. Promuovere la comprensione, la consapevolezza e l’empatia (si tratta di una scelta multipla che varia in difficoltà: facile, normale e impegnativo).
b. Decidersi ed impegnarsi concretamente (sempre a partire da alcune domande a scelta multipla).
Alla fine, il senso dell’iniziativa è sostenere e promuove la discussione in piccoli gruppi sul tema, con l’obiettivo di arricchire le riflessioni e motivare l’impegno di ogni partecipante.