Nel mese di febbraio si è concluso il progetto di sostegno alla scuola secondaria “San Giovanni Bosco” a Touba, in Mali, realizzato dall’ONG salesiana spagnola “Solidaridad Don Bosco”, che ha avuto l’obiettivo di facilitare l’accesso a un’istruzione di qualità per i giovani a rischio di esclusione sociale. Il progetto ha contribuito a migliorare le prestazioni scolastiche, il servizio bibliotecario del centro, i materiali didattici e la formazione degli insegnanti.
In passato molti giovani di Touba finivano la scuola primaria a 12 o 13 anni e poi si dovevano trasferire nella città più vicina, ad oltre 20 chilometri di distanza, per poter continuare i loro studi. Per questo motivo i Salesiani hanno avviato il progetto di costruzione della scuola secondaria, dal momento che non vi era alcuna istituzione educativa nel luogo che formasse i giovani.
Insieme alla costruzione della nuova scuola è proseguito il piano di sensibilizzazione sull’equità di genere sviluppato dai Salesiani, al fine di facilitare l’accesso all’educazione delle ragazze e la loro partecipazione alle attività dell’Oratorio.
La scuola superiore “San Giovanni Bosco”, recentemente costruita, serve oltre 400 adolescenti e giovani a rischio di esclusione sociale provenienti da 17 villaggi della regione, uno più povero dell’altro.
“Vuoi fare qualcosa di buono? Educa i giovani – diceva Don Bosco –. Vuoi fare una cosa sacra? Educa i giovani. Vuoi fare qualcosa di santo? Educa i giovani. Vuoi fare qualcosa di divino? Educa i giovani. In effetti questa è una delle cose più divine”. Le parole di Don Bosco sono valide oggi come lo erano più di cento anni fa e i Salesiani continuano a fare una delle “cose più divine”: delle scuole per formare le generazioni future.
In Mali, uno dei paesi più poveri del mondo, i Salesiani continuano a lottare per cambiare la storia e il futuro dell’umanità.