La storia del Santuario Don Bosco inizia molto prima della sua consacrazione, come sogno coltivato da Mons. Louis Mathias, SDB e dai Salesiani. Inizialmente operava come una stazione missionaria della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes a Perambur, coprendo una vasta area di circa 25 chilometri quadrati, che si estendeva dalla zona di Sayani a Padi e Mannurpet.
Il 4 dicembre 1966, la zona fu dichiarata parrocchia indipendente sotto l’amministrazione salesiana, con don Augustine Moolacherry, SDB, come primo parroco. Tuttavia, i primi tempi furono pieni di difficoltà. Il terreno era situato in una zona bassa e soggetta a inondazioni, il che rendeva necessarie grandi opere di riqualificazione. Tonnellate di macerie e sabbia furono utilizzate per elevare il livello del terreno, e furono costruite le prime strade fondamentali per soddisfare le necessità urgenti dei parrocchiani.
La cappella iniziale, una struttura modesta con tetto di paglia, divenne presto insufficiente per la crescente popolazione cattolica. Riconoscendo la necessità di un luogo di culto più adeguato, don Adaikalaswamy Mariadurai, giunto alla guida dell’opera, guidò gli sforzi per raccogliere fondi destinati alla costruzione di un santuario permanente. Grazie al sostegno instancabile dell’Arcivescovo e dell’Ispettoria “San Tommaso Apostolo” di India-Chennai (INM), venne avviata la costruzione. Nonostante numerosi ostacoli, il santuario fu completato e consacrato nel 1978, simbolo di fede e resilienza.
Oggi, il Santuario Don Bosco è molto più di una semplice chiesa; è il cuore pulsante di una fiorente comunità cattolica. La parrocchia, che ospita circa 4.500 fedeli e quasi 1.000 famiglie, prospera sotto la guida instancabile dei sacerdoti salesiani e la collaborazione attiva dei laici.
Il santuario stesso è una splendida struttura, arricchita da una sala parrocchiale ben attrezzata dove si svolgono eventi comunitari e programmi spirituali. Un tratto distintivo della parrocchia è la sua organizzazione meticolosa: le responsabilità sono chiaramente distribuite tra i fedeli, e il consiglio parrocchiale svolge un ruolo cruciale nel guidare sia gli affari spirituali, sia quelli amministrativi.
La vita liturgica è particolarmente curata. Le celebrazioni eucaristiche sono caratterizzate da una partecipazione devota, canti solenni e servizi liturgici ben organizzati, che creano un’atmosfera profondamente orante. Parrocchiani di tutte le età contribuiscono alla vitalità spirituale del santuario. Ministranti, gruppi giovanili e le “Anbiams” (Comunità Cristiane di Base) lavorano instancabilmente per rafforzare i legami di fede e fraternità.
L’influenza del santuario si estende ben oltre i confini della parrocchia. La stazione missionaria di T.V. Nagar, sotto la cura del santuario, beneficia di servizi pastorali e supporto estesi. L’educazione rimane inoltre una pietra miliare della missione salesiana ad Ayanavaram: la Scuola Superiore “Don Bosco”, strettamente legata alla parrocchia, accoglie quasi 500 studenti, garantendo che lo spirito salesiano di sviluppo integrale ed educazione dei giovani continui a prosperare.
Il Santuario Don Bosco di Ayanavaram è molto più di una struttura di mattoni e cemento; è un monumento vivente al carisma salesiano di educazione, formazione spirituale e impegno comunitario. La dedizione di generazioni dei salesiani, unita agli sforzi instancabili dei laici, ha trasformato la parrocchia in un centro vibrante di fede e servizio.
Mentre continua a crescere e ad adattarsi alle necessità della sua gente, il santuario rimane fedele alla sua visione originale: un tempio dedicato a Don Bosco, un monumento alla sua eredità duratura e un faro di speranza e devozione nel cuore di Chennai; e la vita parrocchiale fiorente – caratterizzata da partecipazione attiva, profondità spirituale e impegno comunitario – garantisce che questa eredità continuerà a ispirare e influenzare anche le generazioni future.