Chi conosce i Salesiani di solito si riferisce a loro come ai “Padri Salesiani”. Potrebbe essere sorpreso nel sapere che i “Padri” sono una parte della Congregazione. Ce n’è un’altra, formata da laici non sacerdoti, ma sì, pienamente Salesiani, che emettono la professione religiosa come i sacerdoti.
Il Salesiano Coadiutore è un’altra delle genialità di Don Bosco. Don Bosco aveva l’arte di “farsi aiutare”. Tra i suoi molti ragazzi scelse quelli più abili per assegnare loro compiti di responsabilità in quell’universo giovanile. Ma la maggior parte di quei collaboratori andavano e venivano. Don Bosco aveva bisogno di persone più impegnate. Così iniziò a coltivare un gruppo di collaboratori giovani e gli propose di formare con loro una congregazione religiosa: i Salesiani.
Alla sua epoca, l’abito religioso era essenziale per tutti i religiosi, sacerdote o laici. Don Bosco azzardò ad integrare nella sua nascente Congregazione dei “Salesiani in maniche di camicia”, senza abiti o segni esteriori.
Il Salesiano coadiutore è nato in questo modo: un laico consacrato con voti religiosi, dedicato alla formazione dei giovani più poveri, che assiste in tutti quei tipi di servizi che il progetto salesiano richiede: insegnante, tecnico, amministratore…
Nel 1990 in America Latina è nata l’idea di creare un Centro Regionale di Formazione per il Salesiano Coadiutore (CRESCO). Nel corso della riunione degli Ispettori di Fusagasugá, Colombia, 1992, tale progetto venne approvato e si decise di costruire la casa a San Salvador. Don Egidio Viganò, Rettor Maggiore, visitò l’opera a lavori avviati. E nel 1994 si diede inizio a questa grande esperienza salesiana.
In questi 22 anni, dal 1994, presso il CRESCO hanno ricevuto una formazione specifica come Salesiani Coadiutori 136 fratelli, accompagnati da 19 formatori.
La Congregazione Salesiana continua ad avventurarsi lungo questa vocazione, uscita propriamente dal cuore di Don Bosco.