La formula è semplice: i figli più grandi si prendono cura dei piccoli con un programma di campo scuola molto ben organizzato, ‘restituendo’ ai genitori un poco di tutto il tempo che è stato loro dedicato. Così i genitori possono spendere questi giorni nella preghiera e nell’intimità con Dio, per ricaricare di fede, speranza e carità il loro essere sposi e genitori, e riprendere con rinnovata ‘gioia dell’amore’ la vita famigliare.
È difficile comunicare a parole la bellezza e il calore di clima di famiglia che si respira. Tutti si prendono cura di tutti, e la stessa tenerezza e affetto che si vede verso i più piccoli è quella che si esprime per il Signore e per Maria nella preghiera e nell’amicizia che tutti unisce. “Amoris Laetitia” è come il GPS che fa da guida alla settimana. Tempi abbondanti di silenzio - il giovedì è giorno completo di deserto – si alternano a intensi momenti di condivisione e scambio, dove la Parola illumina la vita e la vita dà alla Parola di Dio una concretezza e intensità uniche, quelle che solo il vissuto familiare riesce a creare.
Si tratta di famiglie normali, non di una élite. L’associazione di Maria Ausiliatrice ha radunato un buon gruppo di giovani famiglie da vent’anni a questa parte attorno all’ADMA primaria di Torino Valdocco. Nessuna separazione tra chi si è sposato in questo periodo. Quasi tutte le coppie hanno da tre a quattro figli, qualcuna anche sei.
Quali sono i pilastri su cui dar consistenza a un cammino di fede e di amore coniugale così ricco? Quelli che Don Bosco ha sognato: l’Eucaristia, con cui si rimane saldamente ancorati alla presenza del Signore come all’unica ‘roccia’ su cui la casa è fondata, e Maria: a lei con fiducia si affida ogni passo, gaudioso o doloroso, che la vita quotidiana riserva ad ogni famiglia. Niente di più elementare per la vita cristiana: niente di più splendidamente fruttuoso.