Italia – L’Ispettoria dell’Italia Meridionale piange la scomparsa di don Gambardella, SDB

05 Marzo 2020
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(ANS – Salerno) – Un modello autentico di salesiano, testimone dell’amore di Dio per gli ultimi, un santo della porta accanto, che si consuma generando vita, un dono di Dio alla Congregazione: con queste parole così nette, e per nulla di circostanza, don Angelo Santorsola, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME), ha definito la figura di don Bruno Gambardella, SDB, morto lo scorso 2 marzo, a 86 anni d’età.

Nato a Napoli nel 1934, salesiano dal 1956 e sacerdote dal 1965, don Bruno Gambardella ha sempre lavorato con i ragazzi più poveri e abbandonati della Campania. A Napoli, Castellammare, Pacognano… e anche altrove, don Gambardella ha saputo essere, per tanti di essi, un vero “padre”, come lo fu anche per tanti laici e salesiani, con una bontà profusa a piene mani attraverso un’umanità visibile, concreta, fatta di azioni e scelte quotidiane – quelle azioni e quelle scelte che manifestano il cuore del Buon Pastore, la passione di chi annuncia e costruisce il Regno di Dio non con le parole, ma con la vita.

Parafrasando il Vangelo di Matteo sul “Giudizio finale” si può osservare come don Gambardella nella sua vita ha dato il pane dell’umanità a chi dalla vita aveva avuto solo schiaffi; ha dato l’acqua fresca a chi era bruciato dal fuoco della rabbia; con la sua bontà ha visitato i cuori di tanti giovani soli e ha rivestito la nudità di tanti giovani a cui era stata tolta la dignità, la fiducia.

Don Gambardella non è stato uomo di “rappresentanza”, salesiano dai bei discorsi o dalle parole mielose. Era salesiano secondo il cuore di Don Bosco, il prete di tutti, amante dei fatti, dei gesti concreti, dell’operosità instancabile, del servizio umile, concreto. Viveva il quotidiano con amore preveniente e provvidente.

La vita di don Gambardella è anche una lezione per tutti quei salesiani alla ricerca dei linguaggi nuovi, dimenticando l’unico, vero linguaggio attuale, per tutte le generazioni: l’amore! Il suo amore per i giovani che ha incontrato, per i religiosi e per i tanti laici che ha aiutato, è stato non solo un amore affettivo, ma effettivo. Il suo amore è stato quello del Buon Pastore che ebbe compassione per chi era smarrito, solo, lontano….

Nella comunità di Salerno, che ospitava don Gambardella, la notizia del suo trapasso, ha lasciato tutti un po' agitati, smarriti. Non perché fosse una sorpresa del tutto imprevedibile; ma perché tutti hanno avvertito che era venuto a mancare una presenza amica costante, quotidiana.

“Grazie di tutto, caro don Bruno, autentico figlio di Don Bosco, profilo di salesiano per ogni tempo, appassionato per il Regno, innamorato di Gesù buon pastore e amante dei giovani più poveri. La tua bontà è stata capace di relazionarsi con tutti. Siamo tutti orgogliosi di averti avuto come confratello” ha concluso don Santorsola.

InfoANS

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