Neet è l’acronimo inglese di “not (engaged) in education, employment or training”, e in italiano indica quei giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro, né nella formazione. Il progetto prevede il contrasto al disagio e alla condizione di esclusione sociale dei Neet attraverso percorsi differenziati di agricoltura sociale favorendone l’orientamento e l’inclusione sociale. Avviato a maggio e finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, terminerà ad aprile 2020 e ha come destinatari i giovani dai 14 ai 25 anni.
“Siamo qui per un sogno di Don Bosco – ha detto don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale-Federazione SCS/CNOS – che era un contadino e lì ha imparato la pazienza di saper aspettare che il semi maturi con i tempi della natura”.
“L’agricoltura è intesa come attività che si sviluppa nell’ambiente, è un’opportunità educativa per la persona”, ha aggiunto Andrea De Dominicis, presidente di Kairos cooperativa sociale.
“I territori sono in cerca di identità, perché senza più un centro si sconvolge il senso di periferia. E l’agricoltura può diventare uno stile di vita”, ha detto invece Alfonso Pascale, presidente di Rete Fattorie Sociali.
Alla conferenza di apertura del progetto ha partecipato anche il sindaco di Campagnano di Roma, Fulvio Fiorelli, che ha dato appoggio all’iniziativa, ricordando le origini contadine del territorio.