Ad sempeio, i suoi allievi potranno muoversi in bicicletta tra la stazione e il Campus usando le bici del bike-sharing del Comune di Venezia (a loro sarà riservato un posto per parcheggiarle in stazione); ma la rivoluzione partirà anche nella sede centrale di Venezia e in quella di Verona, con il potenziamento della raccolta differenziata, la lotta allo spreco di acqua e plastica e l’obiettivo di portare la copertura energetica dal 10% al 30% grazie ai pannelli solari (lo IUSVE Cube, di recente costruzione è già quasi autosufficiente raggiungendo l’80% della copertura).
Queste ed altre novità tecnologiche sono legate ad un importante investimento economico che ha permesso di dare copertura online a 29 aule, rendendole così idonee anche per la didattica a distanza – un’iniziativa quanto mai necessaria in tempi di Covid-19.
“Cambiare la mentalità: è questa la posta in gioco – ha spiegato don Nicola Giacopini, Direttore di IUSVE, nel corso di una conferenza stampa realizzata sabato scorso, 17 ottobre, nella sede di Mestre –. Si tratta di lunghi processi di rigenerazione che si articolano in una educazione che deve operare da una parte nel promuovere la presa di coscienza del livello di degrado ecologico e sociale che abbiamo raggiunto e dall’altra creare nuove abitudini, nuove pratiche personali e comunitarie”.