L’obiettivo principale era infatti quello di “interagire” con la rete, non di avere semplici spettatori o uditori; argomento portante sono stati il Cinema e la cultura multimediale, fatta ormai non più solo di film, ma sempre più anche di corti, serie televisive, drama, saghe, youtubers; la tecnica di aggancio, quella del gioco in Rete, con tanto di punteggi da aggiornare ogni sabato.
Certo, lo spirito dell’animazione e del gioco è quello respirato in anni di formazione culturale associativa C.G.S. di impronta salesiana… E la formula ha funzionato: una pagina per ogni giorno della settimana, con risposte da dare, preferenze da esprimere e curiosità da spizzicare (Quiz&Tips, Degni di Nota, Ring) e alla fine una Sabattle a colpi di preferenze su sfide tra Serie, Film, Video musicali e altro.
La cosa è stata captata in quest’autunno dalla Commissione per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ancona-Osimo e presentata al Convegno “La comunicazione ai tempi del Covid” tenutosi ad Ancona il 18 settembre scorso, con il giornalista di Radio Vaticana Fabio Colagrande.
Recentemente la notizia è rimbalzata su “Avvenire”, che ha segnalato con un articolo nella rubrica Portaparola del 26 novembre l’originale approccio di matrice tipicamente salesiana e, di seguito, la redazione regionale del TG Marche ha intervistato i responsabili del progetto…
Ad attirare l’attenzione è stata la peculiarità, in ambito ecclesiale, di un lavoro coinvolgente fatto da giovani per altri giovani diverso dai format, pure diffusissimi e ricercati (ma forse prevalentemente da altri target) orientati decisamente sulla dimensione celebrativo-comunitaria (Messe e incontri di preghiera streaming, ad esempio) o delle riflessioni valoriali/religiose.
Nella pagina Instagram del C.G.S. Dorico di Ancona è apparsa una proposta partita da “ciò che i giovani amano”, per dirla con Don Bosco: in periodo di lockdown, perché non confrontarsi e “giocare” su quei prodotti multimediali divenuti quasi gli unici spazi di intrattenimento-relazione? Di qui la realizzazione del progetto, con inserti tecnici in grado di stimolare il senso critico e la curiosità intellettuale, ma senza sfoggio di cultura o pretesa di ammaestramenti morali, a partire cioè dalla relazione tra pari.
D’altra parte, se è vero che il nome Instagram è stato coniato dall’unione tra Instant Camera + Telegram, l’immediatezza della comunicazione è la chiave giusta per cercare di sfruttare costruttivamente questa rete sociale.
Nadia Ciambrignoni