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(ANS – Manta) – Sembra che anche in mezzo a tanto dolore le belle notizie rallegrino e incoraggino. “Salvato un anziano di 72 anni 13 giorni dopo il terremoto in Ecuador”. A causa del sisma sono morti 660 persone “tra cui alcuni dei nostri studenti” riporta don Luis Mosquera, Direttore dell’opera salesiana a Manta. Secondo gli ultimi dati diffusi, a Manabi ci sono ancora un migliaio di persone accolte nei rifugi. La maggior parte di queste persone hanno perso tutto. Assolutamente tutto.
(ANS – Aleppo) – Divisa dalla linea del fronte tra forze governative e milizie ribelli, Aleppo è ormai una città totalmente lacerata dalla guerra. Città moribonda, città martire, città che sanguina a causa dell’odio… Don Pier Jabloyan, salesiano che ad Aleppo è nato e cresciuto, non sa più come definire la sua città. In un nuovo video-appello lanciato dall’opera salesiana nella città, don Jabloyan fa una richiesta: “intensificare la vostra preghiera per noi in modo speciale in questo mese mariano”.
(ANS – Madrid) – Don Ángel Fernandez Artime, Rettor Maggiore, attualmente è in Spagna. In questi giorni le opere salesiane si sono fermate per ascoltare le parole del X Successore di Don Bosco. “Ci sono circa 5mila giovani galiziani – e 100mila in tutta la Spagna – che si formano alla scuola di San Giovanni Bosco, la stessa in cui è stato educato anche Papa Francesco” ha scritto il quotidiano “La Voz de Galicia”.
(ANS – Aleppo) – “Carissimo don Mounir, ti saluto da Aleppo, la città moribonda come viene chiamata... La situazione in città è molto difficile e preoccupante”. Così scrive don Pier Jabloyan, SDB, da Aleppo, per informare don Munir El Rai, Ispettore del Medio Oriente, in questi giorni in Italia, sulla condizione nella città dopo gli ultimi bombardamenti. Anche i Salesiani sono stati costretti a sospendere le attività dell’oratorio per via dell’“inutile guerra” e sono impegnati nell’accoglienza dei bisognosi.
(ANS – Bangui) – La campagna “Spazi di pace” è un’iniziativa dei Salesiani per raccogliere donazioni che andranno a beneficiare migliaia di bambini, adolescenti e giovani dei quartieri Damala e Galabadja di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. La situazione nel paese resta difficile, ma i Salesiani hanno deciso di continuare il loro servizio educativo, anche se i problemi non derivano solo dalla mancanza di risorse economiche, ma soprattutto dalla violenza. Le denunce di abuso subite da centinaia di ragazze continuano, ma l’educazione non può aspettare: sono stati conseguiti gli aiuti per creare “spazi di pace”!