Si tratta di un progetto pilota finanziato dall’Unione Europea e sostenuto anche dall’Unione Africana, con l’obiettivo di verificare la fattibilità della mobilità tra questi due continenti per il personale e gli studenti dei Centri di Istruzione e Formazione Professionale. Nonostante le difficoltà legate alle procedure di rilascio dei visti per gli spostamenti dai Paesi extra-UE, gli organizzatori del seminario sono riusciti a riunire a Bruxelles 60 partecipanti provenienti da 24 diversi Paesi, europei e africani. L’evento, ospitato dal Forum Europeo per l’Istruzione e la Formazione Professionale (EFVET, in inglese) e dall’EVBB (Associazione Europea degli Istituti di Formazione Professionale), si è concentrato sulla spiegazione di come istituire un dipartimento internazionale in un centro di formazione; come costruire reti internazionali di successo; e come creare una strategia di internazionalizzazione.

La maggior parte dei partner africani del progetto appartiene alla rete del “Don Bosco Tech Africa”, il cui Direttore, don George Tharaniyil SDB, era presente al seminario, così come i rappresentanti di altre realtà salesiane, quali “Tech Don Bosco” (Spagna) e “Don Bosco International”.

Tra i principali relatori si segnalano:

• Nicholas Ouma, Consulente Giovanile Esperto presso il Dipartimento di Educazione, Scienza, Tecnologia e Innovazione (ESTI) della Commissione dell’Unione Africana;
• Nicola Bellomo, Capo della Divisione Affari Panafricani (Africa.1) del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE);
• Sussanne Nielsen, Esperto di Sviluppo del Capitale Umano presso la Fondazione Europea per la Formazione (ETF);
• Rita Festi, Responsabile dei Progetti presso la Scuola Centrale di Formazione (SCF);
• Unami Dube Mpofu, Capo dell’Unità Competenze e Occupazione per i Giovani e l’Agenzia di Sviluppo dell’Unione africana (AUDA-NEPAD);
• Theador Grassos, Segretario Generale dall’EVBB;
• Roland Farkas, Funzionario per i Progetti dell’Agenzia Esecutiva per l’Educazione, gli Audiovisivi e la Cultura (EACEA);
• Mirco Trielli e Annet Wiedermann, di “YES FORUM”;
• e Alfredo Garmendia, responsabile del Dipartimento internazionale di San Viator.

Attraverso i numerosi laboratori, le conferenze e i dibattiti offerti durante il seminario, i partecipanti hanno affrontato le sfide dell’educazione e della mobilità in questi due continenti, elaborando strategie e sviluppando competenze per cercare di superarle attraverso un’efficace strategia di internazionalizzazione.

Attualmente il personale, gli insegnanti e gli studenti dei Centri di Formazione Professionale africani stanno sperimentando la mobilità in diversi Paesi europei, cercando di sfruttare al meglio l’ultimo anno del progetto.

ASG significa incontro di culture, unione di forze e cooperazione, creatività e apprendimento reciproco, superamento di ostacoli e pregiudizi.

“SAAM”, oltre che acronimo del progetto, è anche una parola in afrikaans, che significa “insieme”. Il progetto SAAM è un incontro di culture, è unione di forze e cooperazione, è creatività e apprendimento reciproco, superamento di ostacoli e pregiudizi. E questo secondo seminario è stato un’esperienza molto arricchente che rafforzerà ulteriormente i legami tra i due continenti e che si spera possa aprire le porte a ulteriori partenariati e progetti di cooperazione in questo campo.

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