RMG – SDB Ispettorie: la Visitatoria “San Callisto Caravario” di Timor Est (TLS)

27 Febbraio 2025

(ANS – Roma) – La presenza salesiana è radicata a Timor Est da quasi un secolo e ha accompagnato la popolazione locale nelle alterne, e non di rado sofferte, vicende che hanno contrassegnato la nazione in quest’arco di tempo. L’attuale Visitatoria si è consolidata come una realtà vitale nell’educazione, la formazione, l’evangelizzazione e lo sviluppo della popolazione locale, attraverso scuole, parrocchie, centri di formazione professionale e agricoli e attività sociali.

Origini e Sviluppo Storico

I salesiani giunsero per la prima volta a Timor Est nel 1927, provenienti dalla Cina e da Macao. Tuttavia, questa prima esperienza terminò nel 1929. Nel 1946 un nuovo gruppo di salesiani arrivò dal Portogallo e si stabilì a Fuiloro, dando inizio ad una presenza più strutturata, che nel 1948 prese la forma di una scuola a Los Palos. Con il passare degli anni, si svilupparono scuole, missioni e opere sociali, con particolare attenzione alle zone rurali e ai giovani più svantaggiati: del 1960 è il centro di Baucau, e del 1962 quello di Fatumaca.

Durante l’occupazione indonesiana (1975-1999), la missione salesiana dovette affrontare numerose difficoltà, tra cui il saccheggio di alcune opere. Tuttavia, il lavoro dei religiosi proseguì, così come l’espansione della rete educativa, pastorale e formativa, con l’apertura del noviziato a Fatumaca (1980) e delle parrocchie a Laga e Venilale (1988), e la ripartenza del Centro di Formazione Professionale e Agricola a Fuiloro (sempre del 1988).

La creazione della Visitatoria “San Callisto Caravario” di Indonesia-Timor Est (ITM), nel 1998, segnò una tappa importante per il consolidamento della missione. Nelle tensioni successive al referendum che sancì l’indipendenza dall’Indonesia (1999), i Figli di Don Bosco operarono per la pace e la riconciliazione, e la missione si espanse ancora, con la costituzione del Centro di Formazione Professionale a Dili-Centec (2002), del Prenoviziato di Los Palos (2005) e del Postnoviziato di Dili (2007).

Nel 2011 l’Indonesia – che parallelamente conosceva anch’essa una progressiva fioritura salesiana – diventava Delegazione, preparando il terreno alla separazione amministrativa delle due entità che di lì a 7 anni avrebbe avuto luogo. Prima di allora, però, ed era il 2013, ebbe modo di essere avviata anche la scuola tecnica di Maliana.

Dal 2018 la presenza salesiana di Timor Est (TLS) è articolata come Visitatoria autonoma – così come quella dell’Indonesia (INA) – e ha mantenuto come suo patrono San Callisto Caravario – mentre la Visitatoria INA ha optato per il patrocinio dell’altro protomartire salesiano, San Luigi Versiglia.

La comunità salesiana

Attualmente, la Visitatoria TLS conta 200 salesiani (107 professi perpetui e 93 professi temporanei), suddivisi in diverse fasi di formazione e ministeri. Al suo interno si contano, infatti:

–     75 sacerdoti;

–     21 coadiutori;

–     29 chierici;

–     17 tirocinanti;

–     58 studenti di filosofia.

Anche le nuove vocazioni sono fonte di speranza per la Visitatoria, con sette novizi e 22 prenovizi.

Quanto alle attività portate avanti dai Figli di Don Bosco, nelle loro 11 opere salesiane – ben distribuite su tutto il territorio di Timor Est – si annoverano numerosi apostolati.

Nello specifico:

-      4 scuole primarie;

-      8 scuole secondarie;

-      5 convitti;

-      6 parrocchie;

-      1 santuario;

-      8 oratori;

-      3 centri giovanili;

-      4 missioni sociali;

-      1 orfanatrofio;

-      3 centri di formazione salesiana.

La Famiglia Salesiana

Oltre alla Congregazione Salesiana, la Famiglia Salesiana a Timor Est comprende diverse realtà che condividono il carisma di San Giovanni Bosco. Tra queste figurano le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), l’Associazione dei Salesiani Cooperatori (ASC), l’Associazione degli Ex-Allievi di Don Bosco (Ex.DB), la Federazione delle Ex-Allieve delle FMA (Ex.FMA), l’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) e le Volontarie di Don Bosco (VDB).

Questi gruppi partecipano attivamente alla vita della Chiesa locale, promuovendo iniziative educative, sociali e spirituali. La loro presenza rafforza il senso di comunità e di condivisione della missione salesiana.

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