Con una popolazione di circa 256.000 abitanti, composta da cristiani, musulmani e seguaci delle religioni tradizionali della zona, Sagamu è nota per i suoi prodotti agricoli come il cacao e le noci di cola. Inoltre, la ricca vegetazione della regione e la grande disponibilità di terreno inutilizzato continuano ad attrarre molte persone. Eppure, la regione rimane afflitta da alti tassi di disoccupazione, sottoccupazione e un basso tasso di istruzione formale.
In questo contesto è nata l’idea della “St Joseph’s Farm”, pensata come un centro di eccellenza per la produzione di colture, l’allevamento, la ricerca agropastorale e la formazione, soprattutto dei giovani e dei piccoli agricoltori.
Specificamente, i salesiani hanno avviato questo progetto con lo scopo di:
- Fornire una buona opportunità di sicurezza alimentare alla popolazione locale, attraverso un’attività generatrice di reddito per quanti verranno impegnati nel progetto: in primo luogo, vedove e ragazze, ma anche studenti delle scuole tecniche e professionali salesiani, diplomati delle istituzioni agricole; potenziali migranti e rimpatriati, ricercatori del settore agricolo, piccoli agricoltori e giovani e persone bisognose in genere;
- Migliorare i metodi di produzione delle colture, in un’ottica di sostenibilità ambientale;
- Migliorare l’accesso al mercato e alle tecnologie innovative;
- Sviluppare tecniche e pratiche opportune per il clima della zona, al fine di aumentare la produttività del suolo e, di conseguenza, accrescere il reddito dei piccoli agricoltori;
- Fornire ai piccoli agricoltori e agli aspiranti tali una piattaforma per fare pratica restando all’interno della località;
- Aumentare le opportunità di lavoro nell’area, con particolare attenzione ai settori marginalizzati, come i giovani poveri e le donne;
- Aiutare a contenere i rischi dell’emigrazione irregolare fornendo loro l’opportunità di un reddito.
La “St. Joseph’s Farm”, nei prossimi anni intende concentrare grandi competenze ed energie nella promozione della produzione di colture in favore della comunità circostante. Le colture selezionate per la fattoria includeranno lattuga, cavoli, le piante locali ugu e igname, cetrioli, mais, soia, manioca e altre colture ritenute essenziali secondo la stagionalità e la domanda locale. E per diversificare e favorire lo sviluppo delle colture, è prevista anche la costruzione di una serra.
Si prevede che ogni corso di formazione vedrà 100 partecipanti coinvolti nelle attività agricole, con un’attenzione prioritaria alle donne e alle ragazze povere, per un numero di beneficiari indiretti pari a circa 5.000 persone.
Fonte: Salesiani d’Irlanda