In apertura dei lavori l’Ispettore URU, don Alfonso Bauer, ha incoraggiato a “rinnovare il nostro senso di appartenenza per servire attraverso il carisma salesiano e per introdurci nella dinamica del Progetto”. Quindi ha sottolineato che il PEPSI non è solo “un compito intellettuale, ma anche un modo di lavorare in cui è importante la cultura dell’incontro, per contribuire ciascuno con le sue diverse sensibilità e potenzialità”.
Successivamente, don Francisco Lezama, Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile, ha presentato la metodologia del PEPSI che, ha sottolineato, definisce “l’identità evangelizzatrice ed educativa di ogni presenza salesiana”. Ha così chiarito che il PEPSI è “un prodotto concreto da conoscere e diffondere, ma anche una proposta metodologica di lavoro educativo-pastorale, e soprattutto un processo già in corso, di discernimento e di trasformazione dell’Ispettoria, che coinvolge ogni suo membro, gruppo e struttura”.
Il nuovo PEPSI, infatti, non vuole essere solo un documento, ma la pianificazione di un nuovo modo di camminare insieme; che propone una visione più ampia della missione salesiana; che è un’opportunità per rivedere alcuni aspetti forse ancora non del tutto espliciti o chiari; che fa da riferimento per un approccio flessibile; e che costituisce un invito a riconnettersi dalle fonti dell’identità.
“Abbiamo bisogno di un PEPSI che ci entusiasmi, che ci ricolleghi ‘al sogno’, con ciò che di più genuino portiamo dentro di noi nella nostra vocazione di educatori, di pastori, nella nostra identità salesiana”, ha sottolineato ancora don Lezama.
Questo PEPSI, ha affermato, si traduce in 4 piste:
1) Un DOCUMENTO, che esprime sistematicamente gli aspetti concettuali del progetto;
2) Una MAPPA, che esprime graficamente una visione globale e simbolica del progetto;
3) Una NARRATIVA, che esprime in forma metaforica la mistica del progetto;
4) UN MODELLO OPERATIVO, che esprime le linee guida per la realizzazione del progetto.
Dopo questa prima presentazione, alcune équipe hanno condiviso le loro rispettive esperienze nel definire la loro identità, le finalità e i processi.
Poi, sotto la guida di don Nicolás Soto, Coordinatore ispettoriale del Movimento Giovanile Salesiano, hanno continuato ad approfondire il PEPSI, che comprende anche la definizione delle intenzioni e dei canali di animazione (dinamiche, processi, dispositivi e contenuti di riferimento). E quindi il lavoro è proseguito alternando momenti di lavoro per gruppi e momenti di condivisione.
Nel pomeriggio, animati dal Delegato Ispettoriale per la Formazione, don Sebastián Ferreyra, i partecipanti hanno intrapreso una passeggiata alla chiesa di San Giuseppe di Manga per fare esperienza di quanto proposto nel PEPSI. E la giornata si è chiusa con l’Eucaristia presieduta dall’Ispettore, che nell’omelia, ha invitato a “raccogliere ciò che abbiamo vissuto oggi, la riflessione, la condivisione e, a partire da questa esperienza, riconoscerci e rinnovare insieme la nostra fede”.
Venerdì 22, dopo l’Eucaristia, i Salesiani e i Laici hanno incontrato online il Delegato di Pastorale Giovanile dell’Ispettoria di “Spagna-Maria Ausiliatrice” don Jordi Lleixà. Questi, ha ricordato che “la missione che abbiamo nelle nostre mani non appartiene a noi, appartiene a Dio ed è centrata sui giovani”. Pertanto, ha ricordato che “non siamo noi i protagonisti. Dobbiamo connettere i giovani a Gesù e non a noi”. E ha anche sottolineato che la realizzazione del PEPSI è un lavoro a lungo termine, basato sulla comunità e che deve essere realistico. “Dio non ci chiederà mai più di quanto possiamo fare, ci accompagna sempre e non ci lascerà mai”, ha concluso.
L’incontro si è concluso con una dinamica volta a favorire la condivisione e l’attenzione reciproca curata da don Adrián García, SDB, Delegato ispettoriale per l’Animazione Missionaria.
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