La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, tre saggi:
Kristu Jyoti College, Bangalore: storia e significato dell’apertura della prima istituzione salesiana nell’arcidiocesi di Bangalore – parte IV è il contributo di Thomas Anchukandam. La quarta e conclusiva parte di questo racconto presenta il Kristu Jyoti College come un’istituzione che offre un contributo significativo sia alla Chiesa locale, che alla più ampia società civile. In particolare, si fa menzione del suo contributo alla parrocchia locale St. Anthony’s Parish, Thambuchettypalaya, e alle sue due chiese dipendenti della Sacra Famiglia, a Ramamurthy Nagar e quella di Nostra Signora di Lourdes, a Lourdunagara (Basavanapura). Il College ha contribuito a trasformare tutte due in parrocchie a tutti gli effetti. Ha operato anche più ampiamente nella società civile, in particolare attraverso la Social Service Guild (SSG), rendendo coscienti i poveri dei loro diritti umani e civili, specialmente nei villaggi circostanti, con la costruzione di case per loro, provvedendo alle loro esigenze sanitarie e a sostenere l’educazione dei loro figli. Un aspetto degno di nota di queste attività è stato lo spirito di collaborazione che il College ha potuto creare, sia a livello ecclesiastico che civile; per la buona volontà dimostrata è stato apprezzato in tutti i settori. L’articolo si conclude con una breve indicazione riguardante la riapertura dell’antico studentato di teologia a Mawlai, Shillong, nell’anno 1976, che effettivamente chiuse il periodo di dieci anni di Kristu Jyoti College come unico teologato salesiano in tutta l’India.
Il secondo contributo di Germain Kivungila tratta il tema: Il Contesto politico-ecclesiale del Congo-Belga e la nascita delle vocazioni salesiane africane (1919-1959). La nascita delle vocazioni salesiane africane nella Repubblica Democratica del Congo tra il 1919 e 1959 è accennata in un contesto ben preciso, segnato da una politica tanto coloniale quanto ecclesiastica, che mostrava una certa mancanza di voglia per l’africanizzazione progressiva delle istituzioni sia ecclesiastiche sia amministrative. Nessuno voleva impegnarsi subito; anzi a livello di Chiesa alcuni missionari mostravano una certa diffidenza. Tuttavia, gli avvenimenti (le sommosse), del 4 gennaio 1959 saranno un elemento di cambiamento nell’impresa del processo di africanizzazione, e daranno un colpo forte al cambio di mentalità, anche se la strategia rimase sempre quella di fare finta di affidare agli indigeni incarichi di potere. In realtà tutto rimaneva nelle mani del clero bianco. Anche negli istituti religiosi i missionari rimasero esitanti. Così avvenne anche nella Congregazione salesiana. I suoi primi missionari giunsero in Congo nel 1911; fino al 1957 non ci fu una sola vocazione indigena, nonostante l’invito del Magistero di incoraggiare le vocazioni autoctone. Si deve qui, a proposito, accennare al contributo significativo di don Picron nello sviluppo e promozione delle vocazioni salesiane africane provenienti dai seminari minori di San Luigi di Kambikila (Congo), e di Rwesero (Rwanda), senza tuttavia che fosse prevista alcuna infrastruttura, in Congo, per la formazione. Da ciò prese le mosse un piano di sei o dieci anni, ideato da don Picron in tre tappe, per la formazione di vocazioni autoctone. Subito, negli anni 80, ci fu una africanizzazione rapida, in modo che aumentò molto il numero dei salesiani africani.
“Il cardinale Hlond e Josef Heeb - due persone all’ombra del nazionalsocialismo” è il titolo di una ricerca di gran interesse storiografico attuata da Johannes Wielgoß. L’autore è riuscito a ricostruire una vicenda totalmente sconosciuta di un allievo salesiano. Si tratta di Josep Heeb (1892-1942) che perse i suoi genitori in tenera età. Nel 1912, da giovane, entrò nel collegio salesiano di Vienna a far parte dei cosiddetti “Figli di Maria”. Là ebbe la fortuna di incontrare un personaggio eccezionale come direttore della casa salesiana: don dr. August Hlond. Dal 1915 Heeb fu schierato come soldato sul fronte occidentale. Nel 1918 terminò questo servizio, essendo rimasto traumatizzato e invalido. Il dr. August Hlond, nel 1922, fu nominato amministratore apostolico del distretto pastorale da poco tempo istituito nell’Alta Slesia orientale. Nel 1925 divenne primo vescovo di Katowice e, successivamente, nel 1926 arcivescovo di Poznań e Gniezno. Quest’uomo rimase nella memoria del signor Heeb come una persona di bontà squisita. Ciò lo portò ad avvicinarsi all’influente vescovo, il quale, però, era visto sia dall’ambiente cattolico tedesco, sia da quello politico-conservatore come una persona controversa, a causa del modo di esercitare il suo governo. Heeb si schierò, tuttavia, pubblicamente in favore del “suo” Cardinale: gli mandava regolarmente articoli della stampa tedesca inerente la sua persona. Heeb aveva esteso questo operare dando informazioni sullo sviluppo del NSDAP (nazionalsocialismo) e sul suo leader Adolf Hitler. Dopo la sua ascesa al potere, mandava rapporti inerenti gli attacchi dello Stato nazista contro la Chiesa, nonché notizie relative ai preparativi dei nazisti per la guerra contro la Polonia. Infine forniva i suoi giudizi negativi sul dittatore. Dopo l’attacco alla Polonia questi rapporti finirono nelle mani del servizio di sicurezza tedesco del NSDAP. Il signor Heeb fu arrestato a Monaco il 14 maggio 1940 e, dopo una umiliante prigionia durata 28 mesi, fu condannato a morte per alto tradimento del Paese e giustiziato il 18 settembre 1942 a Berlino-Plötzensee.
Nel settore FONTI è presentato un testo originale:
Il “sogno” delle due colonne e altre buone notti di don Bosco nella Cronaca di Cesare Chiala (1862). È l’edizione critica curata da Aldo Giraudo. La “cronachetta” di Cesare Chiala conservata nell’ASC contiene cinque discorsi di “buona notte” tenuti da don Bosco alla comunità giovanile di Torino-Valdocco tra il 30 maggio e il 6 agosto 1862. Tre di essi sono racconti di esperienze personali recenti, che il santo presenta ai giovani con intenti edificanti e didascalici. Le altre due invece rivestono un’importanza particolare come documento della sensibilità dei cattolici in quella situazione storica ed espressione di una mentalità e di una percezione. Si tratta dell’apologo o similitudine delle due colonne e del sogno del “cavallo rufo”. Rivelano la visione ecclesiologica di don Bosco in quelle particolari contingenze. Di questa cronaca viene offerta l’edizione critica e il confronto con alcuni testi paralleli. L’edizione critica è preceduta dalla contestualizzazione storica e dal profilo dell’autore, che in quel momento non era ancora salesiano, ma impiegato nelle Regie Poste e collaboratore di don Bosco nella redazione delle Letture cattoliche e nella catechesi agli oratoriani.
Nel settore PROFILI viene presentato un contributo di Stanisław Zimniak: Mario Marega – Salesiano missionario in Giappone. Studioso della cultura e dei martiri cristiani nel Paese del Sol Levante.
Nel settore NOTA vi sono tre contributi. Il primo, di don Francesco Motto, tratta l’argomento: L’Ottavo volume dell’epistolario di don Bosco. L’autore Giovenale Dotta espone il tema successivo: La corrispondenza di don Bosco nel contesto politico-ecclesiastico dell’Italia, della Francia e del Belgio (1879-1888. Il terzo testo è di Martha Séïde, la quale tratta: La relazione di Don Bosco con le donne. Secondo l’edizione critica della corrispondenza belga (1879-1888) e dell’Ottavo volume dell’Epistolario (1882-1883).
Nel settore RECENSIONI sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane:
Pietro Braido, Janez Bosko Duhovnik Mladih v stoletju svoboščin. I. Zvezek. Prevod iz italijanščine Kristina Škibin, Andrej Baligač. Prevod iz latinščine Miran Sajovic. Ljubljana, Salva 2019, 635 p. [Trad. da: Don Bosco prete dei giovani nel secolo delle libertà. Volume primo, terza ed. corretta e ritoccata]. Ana María Fernández, Con el sello del Espiritu. Las cartas de Maria D. Mazzarello. Testigos e instrumentos de su misión carismática. Buenos Aires, Ediciones Don Bosco Argentina 2019. Sergio Cuevas León, Don Egidio Viganò. Misionero y educador. Santiago de Chile, Edebé Editorial Don Bosco 2019. Asociación de Historiadores Salesianos Españoles (ACSSA-España), Diccionario Biográfico Salesiano de España. Salesianos fallecidos desde 1892 a 30 de junio de 2018. Bajo la dirección de Jesús-Graciliano González, Fernando Ría y Luis Fernando López. Madrid, Editorial CCS 2019. Roberto Spataro, ‘Commentarius de Francisco Cerruti sacerdote’ di Giovan Battista Fancesia. Roma, LAS 2018. Bernard Kołodziej – Mirosław Wójcik – Barbara Kołodziej (a cura di), Dzieło Prymasa ze Śląska. Troska i nauczanie [L’opera del Primate dalla Slesia. Premura e insegnamento]. Kraków, Górnośląska Szkoła Pedagogiczna imienia Kardynała Augusta Hlonda w Mysłowicach. Akademia Ignatianum w Krakowie 2016.
Nel settore SEGNALAZIONI si presenta i seguenti libri:
Joseph (A. J.) Sebastian Aerimattathil - Jonas Kerketta et al. (eds.), A Chronicled History of the Institutions of the Salesian Province of Dimapur. Dimapur, Don Bosco Publications 2019. Maria Collino, Perla luminosa o fiore vivo? Suor Margherita Sobbrero. Roma, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice 2019.
A cura di don Stanislaw Zimniak (ISS)