Il “faccia a faccia” si vive anche con se stessi, per approfondire e comprendere meglio chi si è a cosa il Signore chiama. È il momento della verifica in cui i formandi si devono guardare dentro con sincerità e verità, per poter giungere ad una chiara ed entusiasta decisione vocazionale.
Ma Faccia a Faccia è specialmente con Dio, che si mostra e si rivela nella preghiera vissuta comunitariamente, nel rosario serale pregato in sei lingue differenti, nei momenti di ricreazione in cortile, nei pasti condivisi, nelle serate in fraternità organizzate dai noviziati. Insomma, un tempo di autentica comunione.
Tra le molte occasioni di condivisione informale, però, l’organizzazione di momenti strutturati tipici del Faccia a Faccia è stata un ulteriore importante aiuto per prenovizi e novizi.
Il primo giorno, dopo un’introduzione di don Francisco Santos, del Dicastero per la Formazione, quattro novizi, due di Pinerolo e due di Genzano, hanno testimoniato la loro esperienza di vita, prima e durante il periodo di noviziato, facendo emergere quanto la mano di Dio avesse agito in maniera provvidenziale in tutta la loro vita, e quanto ancora continuasse ad agire nella fraternità e nella condivisione, non sempre semplice, con i loro compagni di noviziato.
Nel secondo giorno è avvenuto il vero e proprio “faccia a faccia”, nel quale ci si è confrontati a gruppi su alcune domande scelte dai formatori in merito a: cammino vocazionale, motivazioni, famiglia, vita di fede, carisma salesiano, vita comunitaria e difficoltà, dubbi, incertezze, paure. A distanza di qualche minuto, i gruppi venivano modificati, dando a ciascun prenovizio la possibilità di confrontarsi con più novizi.
A seguire, il sig. Jess García, SDB, Economo della Sede Centrale Salesiana, ha offerto una testimonianza sulla figura del Salesiano Coadiutore ieri e oggi, destando il vivo interesse sull’originaria vocazione salesiana. Nel pomeriggio, la predicazione di don Silvio Roggia, anch’egli del Dicastero per la Formazione, ha dato inizio ad un momento di ritiro, per riflettere sulle molte provocazioni ricevute durante la mattinata, per lasciare spazio al confronto a tu per tu e per poter vegliare durante l’esposizione eucaristica.
Il terzo giorno è stato interamente occupato da una visita ad alcune presenze di Roma. Dopo il trasferimento in treno verso il Vaticano, ospitati dalla comunità salesiana del Vaticano, il direttore don Sergio Pellini ha celebrato l’Eucaristia nella cappella di San Pellegrino, seguita dalla visita alla basilica di San Pietro. Dopo un momento di convivialità con i Salesiani della comunità, novizi, prenovizi e accompagnatori si sono incamminati verso l’opera salesiana del Sacro Cuore, visitando, durante il pellegrinaggio, alcuni dei luoghi più emblematici della cristianità romana. Al Sacro Cuore, i ragazzi sono stati accolti dalla comunità locale e dal dott. Renato Cursi, del Dicastero per la Pastorale Giovanile, che ha tenuto per loro una conferenza sul Sinodo dei Giovani.
Tanti momenti dunque di condivisione, tante esperienze edificanti, giorni trascorsi in un attimo. Perché, come dice la scritta sulla meridiana del seminario di Chieri: “Afflictis lentae, celeres gaudentibus horae”.