L’oratorio festivo è un’esperienza educativa ed evangelizzatrice per bambini e giovani basata sull’informalità, che si realizza attraverso la promozione dello sport, del tempo libero e dell’intrattenimento sano e sicuro. Secondo Don Bosco, l’obiettivo dell’oratorio è formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.
L’oratorio festivo raggiungerà presto le parrocchie dell’arcidiocesi di Belém, come strategia per avvicinare i giovani al fine di promuovere la loro formazione umana e l’evangelizzazione. Tale attività educativo-pastorale fa parte del Progetto per il Settore Giovanile dell’arcidiocesi di Belém, ideato dal vescovo ausiliare di Belém, il salesiano mons. Antonio de Assis, incaricato di accompagnare la gioventù e referente per la Regione Nord II.
L’obiettivo del Settore Giovanile dell’arcidiocesi è far nascere 50 oratori festivi nel 2018 nelle più diverse aree della regione metropolitana, specialmente nelle comunità delle periferie dove è diffuso un alto tasso di criminalità minorile e giovanile; attualmente già si può contare sull’adesione di 25 parrocchie. Affinché le attività possano essere svolte in sicurezza e con la necessaria preparazione, è attualmente in corso un programma di tre riunioni di formazione per gli animatori volontari.
Durante il secondo incontro di formazione, svoltosi sabato 6 gennaio, erano presenti 96 volontari, giovani e adulti, in rappresentanza di varie parrocchie, nuove comunità di vita consacrata e comunità religiose. Presenti anche quattro sacerdoti e cinque religiose.
In quell’occasione don Josué Nascimento, SDB, ha parlato degli aspetti storici dell’oratorio, a partire da san Filippo Neri e da Don Bosco; mentre nel pomeriggio, mons. de Assis ha riflettuto sugli aspetti educativi e pastorali dell’oratorio festivo, concludendo poi l’assise con una celebrazione eucaristica.
Secondo l’arcivescovo, ideatore di questo progetto, “questa attività [l’oratorio, NdR] non è un’esclusiva della Congregazione salesiana e sarà un importante forma di riscatto di un patrimonio diocesano che era andato perduto. Ricordiamoci che sia san Filippo Neri, sia Don Bosco erano sacerdoti diocesani. In effetti, l’oratorio festivo è un patrimonio educativo e pastorale della Chiesa. I giovani sono entusiasti di questo progetto e nutrono grandi aspettative”.