di Gian Francesco Romano
“Quando si parla di esclusione, vengono subito in mente persone concrete (…) preziose. La persona umana, posta da Dio al culmine del creato, viene spesso scartata, perché si preferiscono le cose che passano. E questo è inaccettabile, perché l’uomo è il bene più prezioso agli occhi di Dio”. Così disse Papa Francesco, con una delle sue aggiunte spontanee al testo ufficiale, durante l’Eucaristia di chiusura del Giubileo, guardando le migliaia di poveri che erano presenti alla messa e che si erano intrattenuti con lui nei giorni precedenti.
Ieri, 13 giugno, è stato presentato il Messaggio offerto dal Papa per questa I Giornata. Un messaggio che si articola in due parti, come ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Nella prima, ispirata al richiamo del salmo “Questo povero grida e il Signore lo ascolta” (Sal 34,7), viene sottolineato come il grido di chi è povero non può lasciare indifferente la Chiesa, la quale invece è chiamata a scrivere ancora nuove pagine in cui emerga “la fantasia della carità cristiana”, così come hanno saputo scriverle nel passato numerosi santi e sante.
La seconda parte, invece, fa riferimento ad un termine oggi molto di moda, ma riportato al suo significato originario: la “condivisione”, che non si limita a gesti estemporanei, ma che toccano nel profondo l’esistenza del povero e di chi lo aiuta: una condivisione “che diventi uno stile di vita”.
“Il Papa vuole che tutti i cristiani prendano coscienza della necessità di trovare e toccare Cristo nella carne dei poveri” ha concluso ieri mons. José Octavio Ruiz Arenas, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Perché senza l’opzione preferenziale per i più poveri, “l’annuncio del Vangelo, che pure è la prima forma di carità, rischia di essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a cui l’odierna società della comunicazione quotidianamente ci espone”.
Come gesti concreti per amare i poveri il Papa ne suggerisce alcuni da realizzare proprio in occasione della Giornata Mondiale: esortare fedeli e parrocchie a creare “tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto”; invitare i poveri e i volontari a partecipare insieme all’Eucaristia domenicale; e accoglierli “come ospiti privilegiati alla mensa”.
Il testo completo del messaggio papale è disponibile sul sito della Santa Sede.