Nella folta assemblea di religiosi, religiose e laici impegnati che hanno partecipato si segnalano in particolare, il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, Card. Giorgio Marengo, e il Prefetto Apostolico di Ulan Bator, Card. Peter Kodwo Appiah Turkson. Da parte salesiana erano presenti in sala la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara Cazzuola, e la Presidente dell’ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), Michela Vallarino.
Dopo il messaggio di saluto del Pontefice, che ha lodato l’iniziativa, auspicando “una rinnovata collaborazione istituzionale, improntata al rispetto e al confronto su talune sfide, al fine di favorire quei sani principi religiosi ed etici che sono le radici comuni a ogni popolo e cultura”, sono interventi il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, Mons. Paul R. Gallagher, e il Ministro Tajani.
Il primo, citando il motto del convegno, ha spiegato che “mettere la persona al centro vuol dire “comprendere quanto sia insufficiente stabilire gli indicatori del progresso e dello sviluppo umano sul solo parametro del reddito pro capite e come occorra, invece, entrare in un’ampia e articolata considerazione dei fattori determinanti la vita concreta delle persone. Vuol dire – ha evidenziato – farsi prossimo, nella speranza che dai piccoli gesti di oggi possa nascere qualcosa di più grande”.
Tajani, da parte sua, ha osservato che “i missionari e missionarie italiani nel mondo rappresentano parte della nostra politica estera di pace nel mondo, realizzando una diplomazia dello spirito in funzione della persona. Ogni persona che voi aiutate non è un numero, ma è come salvare un mondo. Voi siete la diplomazia dello Spirito”. E intervenendo a più riprese e con vera partecipazione a tutta la giornata di attività, ha aggiunto anche che “l’impegno religioso deve continuare a essere un fatto pubblico, non solo privato”.
Nell’arco della giornata si sono susseguite poi le relazioni e le tavole rotonde su diverse sfaccettature del lavoro missionario: diritto all’alimentazione, agricoltura e sviluppo; la centralità dell’educazione. Formazione professionale e promozione della lingua italiana; sanità e infanzia.
In apertura della seconda sessione il moderatore, dott. Dionisi, ha dato la parola al salesiano don Harris Pakkam, Direttore dell’Agenzia iNfo Salesiana (ANS), introducendo la presentazione con un accenno alla peculiarità di ANS: dare notizie spesso poco note ai grandi media, ma che raccontano la realtà di vita di tante persone e situazioni missionarie.
Così nel suo intervento don Pakkam ha parlato della nascita dell’ANS, nel 1950, come “AMS - Agenzia Missionaria Salesiana” e ha riportato il fatto che sin dalle prime edizioni di quell’epoca riportasse informazioni di circa 50 Paesi di tutti i continenti, e del ruolo attuale dell’agenzia informativa nel veicolare informazione missionaria.
Allargando lo sguardo a tutta la Congregazione, ha poi sottolineato la dimensione carismatica della missione per i Figli di Don Bosco e ha citato: le 154 spedizioni missionarie inviate dal 1875 ad oggi; gli oltre 10.600 missionari inviati nel corso della storia (di cui diverse migliaia erano italiani); i 374 missionari inviati nel mondo solo nel 1929; e la diffusione attuale della Congregazione in oltre 135 Paesi del mondo.
Ancora, ha illustrato l’attenzione alla formazione missionaria che la Congregazione ha da oltre 50 anni, grazie a degli appositi corsi per missionari. E ha parlato del ruolo di sviluppo che compiono le Procure Missionarie salesiane e l’ONG salesiana italiana del VIS, così come del loro servizio anche a livello informativo, grazie alla loro presenza radicata sul territorio. Quindi, ha rintracciato una pista di futuro nello sviluppo del Volontariato Missionario Salesiano, che oggi impegna e coinvolge in misura importante tanti giovani e laici in attività di supporto alle missioni salesiane.
E dopo aver sottolineato quanto le notizie missionarie provenienti da varie parti del mondo siano ancora oggi uno dei contributi fondamentali offerti da ANS, nonché una delle sue caratteristiche più interessanti e specifiche, don Pakkam ha concluso indicando tre caratteristiche proprie della comunicazione di ANS: il suo essere una piattaforma “che dà voce a chi non ha voce”; l’attenzione ad una comunicazione responsabile, tale per cui si ha sempre cura delle fonti e dei loro contesti nella comunicazione inerenti situazioni di crisi; e una comunicazione genuina, che cerca di essere specchio fedele delle attività missionarie salesiane – che spaziano dalla cura del creato alle attività con gli indigeni e alla promozione sociale.
“È stata una vera ricchezza partecipare a quest’evento, che ha messo in luce la realtà della vita missionaria e l’attenzione delle autorità italiane verso i missionari – ha commentato da parte sua don Luca Barone, presente alla conferenza in qualità di Consigliere del Comitato Esecutivo del VIS –. Mi ha toccato vedere l’interesse e la partecipazione del Ministro degli Esteri, così come le testimonianze e gli interventi ascoltati”.
“Spero proprio – ha concluso – che, come è stato detto nelle conclusioni istituzionali, la Conferenza possa divenire un appuntamento annuale, per diventare una piattaforma di ascolto e dialogo dove condividere visioni e proposte e favorire sinergie e collaborazioni”.
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