Don Makula ha posto alcune domande stimolanti ai tre relatori atte a rendere vivo il dibattito. Da qui sono emerse alcune tematiche: i cambiamenti che il digitale ha scaturito nei lettori, negli organi editoriali e nelle loro politiche finanziarie e come rispondere a queste sfide.
Flavia Trupia ha affermato che possiamo definire questa epoca come scrivono nei libri di storia, “Avanti social” e “Dopo social”, ci troviamo proprio nel passaggio fra un modo di vivere vecchio e abituale, a un modo di vivere completamente nuovo dove dobbiamo tuttora capire come comportarci.
Il nostro modo di comunicare è assolutamente cambiato dopo l’avvento del digitale, si preferisce una comunicazione rapida e magari anche piena di messaggi visuali senza utilizzare tante parole. Ad oggi le persone mostrano pigrizia nell’approfondimento e nell’analisi comunicativa, per questo è necessario modificare la comunicazione adattandola agli interessi comuni dei nostri lettori. Questo vuol dire che se vogliamo fare arrivare un messaggio dobbiamo conoscere i nostri seguaci, dobbiamo studiare un nuovo metodo che possa essere efficace per loro. È stato preso come esempio il più grande comunicatore del mondo cattolico, Papa Francesco, che invia messaggi reali, concreti e interessanti ai suoi seguaci grazie all’utilizzo del linguaggio del corpo: a lui piace abbracciare, stringere le mani, anche l’uso che ne fa del suo spazio è rilevante.
Dopo avere chiesto il motivo per cui pubblicare libri rimane una decisione essenziale seppure le statistiche dicono che, in Italia ma anche in altri Paesi, sono sempre di meno i lettori di oggi, è stato detto che tuttora persiste un forte interesse nella lettura del libro cartaceo piuttosto che nel digitale. È vero che anche l’e-book ha preso piede negli ultimi anni ma comunque rimane fra le opzioni di presa informazione meno predilette.
Alcuni interventi fatti da due partecipanti all’incontro sono stati utili a riflettere anche su altri aspetti del BS, ad esempio su come si devono vagliare le notizie, o come si devono scrivere per suscitare maggiore interesse. Giustamente, gli esperti della comunicazione hanno risposto in maniera chiara, suggerendo di selezionare le notizie in base al target dei lettori e di conseguenza pubblicarle o in maniera cartacea o digitale, in base all’età dei lettori stessi.
Un altro delegato ha fatto notare all’intero pubblico quanto possa essere complesso pubblicare le notizie più rilevanti quando lo stato di cui si fa parte non ne permette la pubblicazione per motivi di forte crisi politica. Questo non dà modo alla gente di comprendere e conoscere in quale situazione vive quel popolo. A questo punto Luca Priuli, ha dato un ottima risposta: “visto che siamo una realtà globale, sarebbe fruttuoso se nel momento in cui non si può rendere nota una notizia o una situazione, condividessimo quella informazione ai nostri colleghi che operano in altre terre, solo così possiamo mostrare il nostro lavoro e la situazione che alcune popolazione sono costrette a vivere”.
Erano dibattiti che veramente hanno aperto gli occhi ai partecipanti al fine di aiutarli a prendere la strada più adatta per portare avanti la missione del Bollettino Salesiano oggi.
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