A Manta, in particolare nell’area di Tarqui, alcuni edifici sono stati gravemente danneggiati, compreso il centro educativo salesiano “San José”. L’edificio più antico della scuola ha subito danni tali da dover essere demolito, così come la chiesa parrocchiale.

Prima del sisma il centro accoglieva ogni anno 1.560 studenti nelle sue ampie strutture. Oggi, grazie al blocco di edifici che non ha subito danni, vengono accolti 1.415 allievi, distribuiti su due turni, e garantita la sostenibilità lavorativa dei 102 dipendenti.

Va anche considerato che almeno 450 allievi nella zona di influenza della scuola sono stati colpiti personalmente dal terremoto (perdita di famigliari e delle abitazioni) e vengono per questo aiutati attraverso borse di studio, accompagnamento e orientamento dal Dipartimento di Consulenza Scolastica.

L’opera continua ad avere problemi nell’accesso all’acqua potabile e alla rete elettrica; tuttavia, per assicurare la qualità dell’educazione sono stati realizzati diversi interventi di aggiustamenti alle infrastrutture e ai servizi ed è stata realizzata una camera settica per il trattamento delle acque reflue. Sono stati acquistati, inoltre, nuovi banchi, lavagne, proiettori e altri materiali didattici ed audiovisivi.

A livello della parrocchia, si continuano a fornire razioni di cibo, anche se la disponibilità è sempre minore; e la domenica circa 400 minori frequentano le classi di catechismo, mentre l’Eucaristia viene celebrata nella cappella dei SS. Pietro e Paolo, appartenente alla parrocchia di Los Esteros.

“Ogni giorno emergono nuove cose da fare e la priorità è quella di rispondervi in base alle possibilità, soprattutto economiche, per continuare a garantire l’educazione nello stile salesiano a Manta” conclude don Luis Mosquera, dell’opera di Manta.

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