L’appuntamento si è aperto con una preghiera iniziale, seguita dalla condivisione delle notizie dai diversi territori e organizzazioni. Successivamente, dopo una lettura di alcune parti del testo, il Consigliere Generale per le Missioni ha commentato e risposto alle domande suscitate dalla condivisione.
Quello che è emerso dal dibattito, e in relazione anche alla linea programmatica sul “Primo annuncio” indicata dal Rettor Maggiore per il sessennio 2020-2026, è che il Settore delle Missioni ha e sempre più deve assumere il compito di promuovere la riflessione e l’iniziativa di sensibilizzare sul tema.
Il “Primo Annuncio” è presentato con l’immagine di due giovani innamorati (cfr. pag. 29 del libro) ed è definito come la testimonianza e l’attività che favoriscono un’esperienza travolgente ed esaltante di Gesù, suscitando un interesse per la sua Persona (cfr. pag.32).
I destinatari sono: i non cristiani, le persone che si dicono cristiane, ma la cui fede è debole (e questo è stato individuato come un focus prioritario per la Regione Mediterranea), coloro che cercano Qualcuno o qualcosa che percepiscono, coloro che vivono una vita quotidiana senza senso (cfr. pag.34).
La nuova evangelizzazione si fonda proprio sul “Primo Annuncio” (cfr. pag. 41), tramite lo sforzo per aiutare le persone a fare una scelta personale per Gesù Cristo. Ed importante diventa oggi l’attenzione ai contesti urbani, con la cura particolare alle reti sociali come luogo dove evangelizzare e parlare di Gesù (cfr. Giornata Missionaria Salesiana 2022), alla mobilità umana come possibilità offerta per testimoniare Gesù Cristo, e facendo attenzione al secolarismo dai tratti talvolta morbidi, talvolta aggressivi (cfr. da pag. 43).
L’Europa, anche se tradizionalmente impregnata di cristianesimo, è tutt’oggi un contesto missionario, dove permane un contesto multiculturale, multireligioso, globalizzato e digitale (cfr. pag. 46). Il Sistema Preventivo, da parte sua, è un modo per promuovere l’annuncio iniziale in modo salesiano (cfr. pag. 74), nella consapevolezza che non si tratta di dover “inventare cose nuove”, ma di tradurre e attualizzare la testimonianza cristiana nel contesto attuale. A vantaggio anche dei benefattori della missione salesiana, i quali anch’essi hanno bisogno del “Primo Annuncio”.
L’incontro si è poi concluso con la preghiera finale e la pianificazione del prossimo incontro, previsto per il 26 maggio.