India
La vita è particolarmente difficile e misera oggi per i cosiddetti “lavoratori a salario giornaliero”. Sebbene il governo abbia annunciato molti pacchetti di aiuti, essi sono limitati di fronte a una popolazione enorme come quella Indiana. I più colpiti dalla scarsità di aiuti disponibili sono i poveri, chi vive per strada o nelle baraccopoli, le persone che non hanno accesso ai cereali forniti dal governo e i lavoratori migranti.
Per tutti loro “Don Bosco Aid” ha destinato complessivamente oltre 40mila Euro, suddivisi in diversi interventi d’emergenza coordinati dalle Ispettorie salesiane di Bangalore, Hyderabad, Chennai e dalla Procura Missionaria salesiana “BoscoNet”, con sede a Nuova Delhi.
Kenya
La contea di Turkana, in Kenya, ospita il campo profughi di Kakuma, il secondo maggior campo profughi dell’Africa orientale, con una popolazione di circa 250.000 rifugiati – dei quali i giovani e i bambini rappresentano il 70%. I salesiani sono l’unica organizzazione che vive in mezzo ai rifugiati all’interno del campo e per questo condividono con loro ogni problema o sfida.
La presenza di “Don Bosco Kakuma” conta cinque istituzioni nel campo, più una parrocchia, e i suoi 10 distaccamenti raggiungono più di 3.000 giovani e 7.000 rifugiati adulti. Con la diffusione di Covid-19 i salesiani si sono adoperati per salvaguardare i rifugiati dal contagio, le cui conseguenze nel campo sarebbero devastanti.
“Don Bosco Aid” ha sostenuto i salesiani a Kakuma con 14.400 Euro, utilizzati per l’acquisto di serbatoi idrici, mascherine, disinfettanti, cibo e materiale per le campagne di sensibilizzazione.
Nigeria
Da oltre 37 anni i salesiani in Nigeria sono impegnati nello sviluppo sociale, la promozione dei giovani, lo sviluppo delle comunità e la formazione. Nella realtà di Akure – dove peraltro curano anche una stazione radio online, la formazione tecnico-professionale, una campagna contro l’emigrazione irregolare, attività per la fornitura di acqua potabile, programmi sanitari e igienico-sanitari e un centro di protezione dell’infanzia – è attivo il “Centro Sanitario Don Bosco”, che dallo scoppio della pandemia fornisce materiali per l’igiene, dispositivi di protezione per gli operatori sanitari, strumenti medici e materiali per le campagne di prevenzione dei contagi.
“Don Bosco Aid” ha sostenuto queste attività con un contributo di emergenza di 8.000 Euro.
Filippine
Con la diffusione di Covid-19 anche nelle Filippine, “Don Bosco Aid” ha sostenuto le iniziative delle opere sociali “Don Bosco Pasil” e “Don Bosco Liloan”, e in particolare la produzione di visiere e dispositivi di protezione individuale. Per questi progetti ha destinato 2.200 Euro.
Sudafrica
Infine, in Sudafrica, “Don Bosco Aid” ha impegnato 600 Euro per sostenere il progetto “COVID-19 Emergency Response” della ONG “Three2Six”, che si prende cura dei figli dei rifugiati e dei migranti fornendo loro educazione e cibo.
“Siamo grati a ‘Misean Cara’ e a tutti i nostri benefattori per il loro continuo sostegno e speriamo che insieme rallenteremo la diffusione di questa pandemia” ha affermato il personale di “Don Bosco Aid”.
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