L’atto accademico si è aperto con l’Eucarestia presieduta da mons. Ruzza, che ha nell’omelia ha riflettuto sulla realtà della ricerca come atto di amore spirituale, intellettuale e relazionale.
Successivamente, nella sua Relazione sull’anno accademico trascorso, la Preside Ruffinatto ha ripercorso eventi e descritto iniziative di un anno che seppur segnato dalla pandemia, “ci ha permesso di riflettere più profondamente sul nostro vissuto e testare la capacità di resilienza della nostra Facoltà”, mantenendo l’obiettivo di “garantire un servizio di qualità senza che nessuno restasse indietro”.
Nell’ultima parte della Relazione, ha individuato tre linee di impegno e di responsabilità per il futuro: “il Patto Globale per l’Educazione, che sollecita ad attingere al patrimonio pedagogico del Sistema Preventivo”; un percorso che miri a realizzare una vera conversione ecologica integrale; e, infine, continuare a fare della comunità accademica “un luogo privilegiato in cui si elabora la cultura dell’incontro e dell’accoglienza tra persone di tradizioni culturali diverse”.
Successivamente ha avuto luogo la prolusione accademica, nella quale la prof.ssa Sancassani, Responsabile del Servizio “Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica” del Politecnico di Milano è intervenuta sul tema: “Preparare il futuro: nuovi paradigmi e alleanze formative per l’Università oggi”.
Dopo un’analisi sul contesto attuale del mondo dell’educazione e della società in genere, (“un contesto mutevole, che ha iniziato a far scricchiolare i paradigmi esistenti”), la docente ha individuato nell’unione (la “&”) la chiave fondamentale, dell’integrazione tra tutte le dimensioni della didattica fisica e i processi di apprendimento online”, e per questo ha individuato sei nuovi “continuum” per preparare il futuro: Io & gli altri; Contenuti live & in differita; Riconoscimenti modulari & Lifelong learning (Apprendimento Permanente); Per pochi & per tutti; Università & Knowledge raising (accrescere le conoscenze); Io & il mondo.
Nel suo saluto Madre Cazzuola ha richiamato come il recente Capitolo Generale abbia evidenziato l’urgenza di assumere la preventività nell’ottica pedagogica e abbia scelto come priorità la formazione “pensandola come un processo in cui è necessario lasciarsi formare e trasformare dalla vita”.
Il suo augurio finale è stato un invito a “valorizzare maggiormente l’obiettivo primario e specifico della Facoltà, che riguarda proprio lo studio della dimensione femminile dell’educazione, la promozione e l’empowerment delle donne attraverso la formazione universitaria e la prospettiva preventiva che ne caratterizza l’approccio pedagogico”.
A conclusione della lunga mattinata, Madre Chiara Cazzuola ha dichiarato “ufficialmente aperto” l’anno accademico 2021-2022, 52° nella storia della Facoltà.