RMG – Ho visto sul tuo viso un pianto di creatura: la Giornata Internazionale contro il lavoro minorile
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10 Giugno 2016

(ANS – Roma) – I numeri non attirano più la nostra attenzione perché siamo abituati ad ascoltarli senza vedere i volti. In ogni viso è nascosta una storia e, come ha scritto Delfina Acosta, poeta paraguayana: “Con la lampada in mano ti ho guardato, Dio: e ho visto sul tuo viso un pianto di creatura!”. Sì, è il pianto di milioni di creature che non hanno tempo per giocare, ridere, cantare e condividere, perché sono nati per lavorare. Domenica prossima, 12 giugno si celebra la “Giornata Internazionale contro il lavoro minorile”, mentre nel mondo lavorano circa 250 milioni di bambini e oltre 150 milioni lo fanno in condizioni di pericolo.

“Molti bambini nel mondo non hanno la libertà di giocare, di andare a scuola, e finiscono per essere sfruttati come manodopera a basso costo” ha ricordato senza mezzi termini Papa Francesco.

Il lavoro minorile si riferisce a qualsiasi lavoro o attività che privi i bambini della loro infanzia. Si tratta di attività dannose per la loro salute fisica e mentale, che ne impediscono il corretto sviluppo.

Nel lavoro minorile sono incluse tutte quelle forme di schiavitù o pratiche analoghe quali il lavoro forzato, la tratta di bambini e in particolare di bambine, la schiavitù per debiti, la servitù nelle faccende domestiche, i lavori da svolgere per molte ore in un luoghi malsani o in ambienti pericolosi che richiedono l’utilizzo di materiali o strumenti rischiosi.

I bambini lavoratori non sono in grado di ricevere un’educazione normale e saranno destinati a diventare adulti analfabeti, senza possibilità di crescere professionalmente. In molti casi il lavoro minorile mette in pericolo la dignità e la moralità dei bambini, soprattutto quando sono vittime di sfruttamento sessuale, prostituzione o pornografia infantile.

Durante il viaggio nelle Filippine, nel 2015, il Santo Padre dovette cambiare il suo discorso dopo che una bambina di 12 anni gli chiese: “Perché Dio permette la prostituzione infantile? Perché è così poca la gente che ci aiuta?”. E il Papa rimase senza parole. Il pianto di milioni di bambini non raggiunge le nostre orecchie.

Dietro i numeri si nascondono storie vere di infanzie spezzate. Uniamo le nostre voci e diciamo: “NO al lavoro minorile!”

InfoANS

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