Venezuela – Mons. Raul Biord parla del calvario

05 Giugno 2017

(ANS – Caracas) – Il salesiano mons. Raul Biord, vescovo di La Guaira, alla periferia di Caracas, ha parlato del calvario che sta sperimentando il Venezuela, un paese in cui, anche se ci sono “dolore, pianto e sofferenza”, c’è anche “speranza nella pace, nel nostro popolo e in quello che il Papa può aiutare”. L’intervista è stato pubblicata sul nuovo sito dell’Ispettoria Salesiana del Venezuela.

di José M. Vidal

Lei è uno dei vescovi pastoralisti più importanti dell'America Latina...

Non credo sia così, ma bene. Sono Salesiano, formato nel carisma di Don Bosco. Ho sempre lavorato con i giovani e per questo sono diventato sacerdote salesiano.

Ora l’America Latina è di moda

Il Papa è venuto dal Sud e sembra paradossale che, in un momento con tanti problemi politici, sociali ed economici, l’evangelizzazione impiantata in America Latina ha dato sicuramente grandi frutti, come per tematizzare queste intuizioni che il Papa propone.

Il Venezuela piange? L’arcivescovo di Maracaibo è stato in Spagna e ha pianto pubblicamente parlando del Venezuela

Sì, è una situazione molto difficile quella che stiamo vivendo, per la fame della nostra povera gente. Poiché questo modello politico che si vuole imporre, il cosiddetto socialismo del XXI secolo (una rivoluzione socialista che si professa come comunista), in 18 anni ha portato povertà ed esclusione.

Pertanto, in questo momento, come abbiamo espresso come vescovi, ci sono dolore, pianto, sofferenza per la fame e le altre mancanze nelle necessità di base che toccano la nostra gente, come la mancanza di medicinali, per cui molti pazienti muoiono quotidianamente.

Il Venezuela ha ricevuto molti immigrati in passato da molti paesi... Ma attualmente sono andati via già oltre 2 milioni di nostri giovani.

Non hanno futuro nel paese

Partono perché non trovano alcun futuro nel paese, perché non c’è qualità della vita, per la minaccia di un’enorme violenza che causa quasi 30.000 morti ogni anno.

Speriamo nella pace, nel nostro popolo e in quello che il Papa può aiutare. Crediamo che il Papa possa aiutarci proprio perché è rispettato da entrambe le figure, e può promuovere la formazione del percorso di comprensione e di negoziati per porre fine alla crisi che stiamo vivendo. Giustamente, mons. Ubaldo ha pianto per il Venezuela a Comillas, l’altro giorno. Non è altro che l’espressione del pianto di gran parte della nostra povera gente, che ogni giorno piange, soffre e muore per questa situazione di ingiustizia.

Fonte: Religión Digital

InfoANS

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