Croazia – Cicatrici di guerra e speranze salesiane

07 Marzo 2017

(ANS – Rijeka) – I Salesiani sono presenti in Croazia dal 1914. Il paese ha vissuto grandi cambiamenti in questo periodo, con la dittatura, la guerra d’indipendenza… La testimonianza di don Goran Antunovic, 32enne salesiano attivo a Rijeka (Fiume), offre una panoramica della situazione attuale.

Ci può descrivere l’Ispettoria?

Fino al 1972 eravamo una sola Ispettoria con la Slovenia, poi siamo diventati due Ispettorie autonome. Oggi siamo circa 115 salesiani, tra cui una quarantina di giovani in formazione, e abbiamo 11 case in Croazia, più quella di Zepce, in Bosnia, fondata nel 1995.

Quali sono le vostre attività?

In Croazia, animiamo principalmente parrocchie e oratori, ma abbiamo anche due licei per l’educazione generica e sportiva, e a Zepce, un liceo e una scuola professionale. Abbiamo anche alcuni ostelli per studenti. Tra le nostre attività fondamentali ci sono senza dubbio i campi estivi o “Estate Ragazzi”: ciascuna opera li organizza, durante la pausa estiva, e l’anno scorso, inspiegabilmente, il numero di partecipanti è esploso: da 300 a 500 giovani in ogni luogo. Siamo gli unici ad offrire questo tipo di attività nel paese.

Come si vive la fede oggi in Croazia?

Sotto il comunismo si andava in chiesa e si praticava segretamente. (...) Quand’è arrivata la libertà, le persone si sono un po’ rilassate nella pratica, ma nelle famiglie i bambini sono educati cristianamente e si è consapevoli che la fede è una cosa importante. C’è un forte senso spirituale e la gente cerca di fare il proprio cammino nella fede: non si vuole credere per tradizione. Ogni comunità salesiana ha il suo gruppo di preghiera. Qui s’incontrano ogni martedì 60-90 persone.

Qual è l’influsso salesiano nel paese?

Dalla fine della guerra c’è stata una crescita della presenza salesiana e il paese ha incominciato a conoscerci bene. I Salesiani sono usciti dalle sacrestie per offrire attività educative e una spiritualità salesiana ai giovani del paese. Ci sono Salesiani cappellani nelle scuole, nelle carceri… Guidano i campi estivi, i pellegrinaggi in bici, le settimana di discernimento vocazionale, i ritiri… Inoltre l’arrivo delle Reliquie di Don Bosco ha suscitato molti frutti spirituali, i vescovi riconoscono la ricchezza della nostra presenza e contano su di noi per risvegliare la fede tra i ragazzi.

Una sfida per voi religiosi, oggi, in Croazia?

Una sfida per ciascun salesiano: aiutare i giovani a mantenere il tesoro della fede e aiutarli ad intraprendere il cammino da credenti. La guerra ha lasciato le conseguenze, ma noi siamo qui per aiutare. Possono fare la propria scelta di vita cristiana, in una società sempre più influenzata dalla società dei consumi.

Fonte: Don Bosco Aujourd’hui

InfoANS

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