Repubblica Democratica del Congo – Salvare i “bambini stregoni”

14 Novembre 2016

(ANS – Mbuji Mayi) – Trenta bambini, presi in ostaggio e accusati di stregoneria, sono stati costretti a rinchiudersi in casa per non essere arsi vivi dalla folla inferocita. Una storia incredibile oggi, nel 2016, ma purtroppo non così rara nella Repubblica Democratica del Congo, dove da tanti anni i Salesiani cercano di salvaguardare questi bimbi dalla follia di alcune persone.

di don Mario Perez SDB

Ritorno a Mbuji Mayi dove mi attendevano questi 30 bambini presi in ostaggio, che la gente voleva bruciare con l’accusa di essere stregoni. Bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Erano in un orfanatrofio creato e sostenuto da una donna del villaggio che non viveva più in quella casa, ma in un’altra città. Il capo del villaggio non era contento della loro presenza, perché nulla di quello che loro ricevevano gli veniva offerto come ‘dono’.

Qualche tempo dopo, una persona del villaggio è morta. Il capo del villaggio ha sfruttato la situazione e sollevato la comunità contro questi bambini, affermando che erano proprio loro i colpevoli, non solo di questo ma anche di altri fatti negativi avvenuti nel villaggio. Il personale dell’orfanotrofio è dovuto sfuggire all’ira della folla e alcuni di loro sono stati aggrediti. Hanno accerchiato la casa, i bambini si sono chiusi dentro per 3 giorni senza acqua.

Questa storia mi è stata raccontata dal Giudice dei Minori, la sera stessa del mio arrivo. Abbiamo deciso di trovare un modo per portarli nel nostro Centro di Don Bosco ed escogitato un piano: il mattino seguente abbiamo affittato un pulmino e lo abbiamo portato nei pressi della casa in cui si trovavano i bambini; un gruppo di poliziotti è stato poi mandato dal Giudice davanti la casa dove erano radunati il capo del villaggio e la comunità. Il gruppo, distratto dall’arrivo dei poliziotti, non si è reso conto della fuga dei bambini dalla casa; li abbiamo rapidamente fatti salire sul pulmino che li attendeva nascosto.

Ancora oggi i bimbi non capiscono perché abbiano rischiato di morire, perché non potessero uscire di casa per andare a prendere acqua e cibo o perché la folla inveisse contro di loro gridando “stregoni, serpenti, bruciamoli”. Oggi si ritrovano in sicurezza, giocano e corrono, vanno a scuola.

Benedetto sia Dio e grazie a voi. Sono molti i bambini innocenti che hanno ancora bisogno di noi.

InfoANS

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